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Cantina LaVis: un pessimo segnale

Mirco Cattani

Ancora bello e ben congegnato anche l’ultimo intervento sulla cantina lavisana e sul management della Federazione, apparsi su QT di questo mese. Ottimo l’aggancio tra le vicende del vertice di via Segantini e la gestione “anomala” della dissestata cooperativa vinicola. Alla luce degli elementi posti in luce dagli editoriali di QT di questi mesi, sorge prorompente la domanda: ma nessuno si muove? I soci della cantina, cooperatori di vario livello e titolo, la magistratura? Silenzio. Un silenzio assordante, che evoca gli scenari più volte descritti per le vicende più cupe dell’estremo sud della Penisola. A tanto è giunto il trentino. Sì, il trentino al minuscolo, quello delle persone. Qui non servono azioni forti eclatanti e cruente, è altrettanto forte il silenzio, la trascuratezza con cui vengono lasciate cadere le circostanziate evidenze di una prassi amministrativa e gestionale, che ha nella politica il suo esempio e la sua tutela. Manca non solo il senso civico, l’attenzione per fatti e comportamenti maldestri, ma emerge l’assenza di una benché minima valenza morale.Il trentino non è per sua natura un fulmine di guerra; è mite, timorato di Dio, ossequiente alle leggi. Un tempo era moralmente retto, mentre oggi, persa ogni integrità morale, sembra aver acquisito i difetti peggiori imperanti nel resto della Nazione. Muterà? Recupererà l’apprezzamento per ineludibili valori morali di convivenza? Oggi sembra molto difficile prevederlo.

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Commenti (5)

x canevar

che piacere leggere probabilmente un socio che dice la sua.... ............posso dire la mia ?....., nessuno chiede la rovina della LaVis, anzi tutti ci auguriamo che vada non bene ma benissimo cosi finalmente potrà pagare i suoi debiti agli ex soci e i vari debiti con le banche, invece di correre dietro ai contributi e a sotterfugi per non dichiarare il fallimento per le operazioni poco trasparenti dei precedenti gestori.
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a sentire i discorsi da bar, tutti sanno tutto ma nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente.
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si è chiesto come mai MASO FRANCH è stato venduto, ma vi costa ogni anno 200 mila euro senza nessuna entrata ?
chi paga le spese di MASOFRANCH e chi incassa i profitti ?
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se legge articoli e commenti troverà diverse opinioni utili per un sereno confronto con tutti, soci, exsoci, gestori, politici etc etc.e qualche denuncia di malagestione, giusta o sbagliata, ora lo decide la magistratura, .
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Cio che vogliono gli ex soci sono i soldini che la LAVIS ancora non ha pagato del 2010 .
secondo me, i mezzucci da "lestofanti" utilizzati e avallati dalla federazione e dalla provincia fanno male alla cooperazione e al Trentino.
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Vuol parlare di "SCIACALLI" ... da dove vuol cominciare ?
chi ha preso i soldi del vino venduto da CASA GIRELLI all FWI in america, si parla di oltre 10 milioni di euro
chi ha preso i soldi del vino venduto in Gran Bretagna e con scatole cinesi dicono hanno acquistato una quota della UWI in svizzera ??
chi ha fatto sparire 6 milioni di magazzino ??
chi ha fatto girare cisterne di vino senza bolle o fatture ?
Se lei è uno di questo soggetti... sappia non dormirà prossimamente sonni tranquilli. dovrà rendere conto di tutto.
PER QUANTO RIGUARDA LA CANTINA LAVIS... AUGURO RISOLVA I SUOI PROBLEMI AMMINISTRATIVI E RIESCA A RISOLLEVARSI PRODUCENDO OTTIMI PRODOTTI E NON DELLE "CIOFECHE" DI CUI SI è LETTO NELLE ULTIME RECENSIONI DEL SETTORE.
su su si dia da fare
buon lavoro

Canevar

dimenticavo....in questa brutta storia della La Vis ci sono stati e ci sono ancora tanti sciacalli, QT, ex consiglieri, qualche cantina confinante...e per cosa ? perchè in tempo d'abbondanza era difficile spartire, ora in tempo di crisi si pensa che la morte della la Vis dia vita ad altre cantine !!! Vergognatevi , volere il male degli altri per fini propri. Verggnatevi.

Canevar

Comunque l'ultimo che può scrivere sermoni è Mirko Cattani. Non mi pare che abbia brillato molto nel tempo passato in la Vis, macchine e guanti da fghetto, qualche scopatina furtiva e poco o nulla lavoro. Vergognati.

triste ma vero

il primo commento. Purtroppo i soldi hanno corrotto gli animi dei Trentini. Il caso Lavis è la punto dell'iceberg. Tutto il sistema è fondato su rapporti di clientela e amicizie varie che con il tempo è sfociato anche in aiuti economici dati a fondo perduto alle cooperative (qualcuno ha chiesto di vedere come sono stati spesi i soldi ...??) che sono stati gestiti in modo allegro...
Questo sistema può durare solo se a pagare sarà sempre pantalone ... sottoforma di nuovi balzelli o minori servizi. D'altra parte come fai a recuperare 100 milioni di debiti in 2/3 anni in un momento di crisi economica internazionale??? Dai non è realistico..a chi la racconta il commissario/AD? ... ai soci creduloni... ai politici (che però sanno la realtà) ... a parte della stampa connivente (QT escluso ovviamente).

REALTA'

Visti i fatti .... compresa ampia discussione SCHELFI - DALPEZ .... e il perdurare di situazioni illegali ..... il Trentino non è diverso da altre regioni ed il SISTEMA TRENTINO non è diverso dai sistemi MAFIOSI.
Non esiste etica,morale, solo la STRAFOTTENZA DEL POTERE...peccato.
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