Troppo astio contro Dellai
Caro direttore, io capisco e condivido il ruolo che Questotrentino si è assegnato di coscienza critica della sinistra. Ma il tuo servizio dell'ultimo numero sull'alleanza dei Ds con la Margherita di Lorenzo Dellai (Dellai rifà la DC. E la sinistra, si accoda?) mi ha provocato un moto di disagio.
Tu descrivi un Trentino felix, per questo motivo poco incline alle innovazioni (o riforme, che dir si voglia), e poi sollevi allarmi per la disposizione della sinistra trentina, di per sé minoritaria, a proseguire un'alleanza per governare con una formazione, quella di Dellai appunto, che non può essere che espressione del maggioritario moderatismo della nostra popolazione. La speranza è che sia il meno becero.
Fare politica significa scegliere fra alternative concretamente possibili. Le alternative ad una coalizione dell'Ulivo con Margherita sono o l'opposizione o Patt, o centristi dichiarati, o Lega, o Forza Italia, o Alleanza Nazionale. Questo offre il mercato!
Ciò che mi turba del tuo servizio non è tanto il suo contenuto, in molti punti condivisibile, ma il tono, tutto pervaso da un malcelato astio nei confronti di Lorenzo Dellai (il super leader, il super sindaco...). Niente di personale, dirai. O è vero il contrario?
Renato Ballardini
replica/risposta
Caro Renato, non sono d'accordo. Sul merito. Nel mio articolo non contesto la necessità delle alleanze per la sinistra, nè la scelta (obbligata) di Dellai; bensì la totale subalternità di alcuni all'alleato, il riconoscerlo come proprio leader, il far finta di niente quando attacca la politica delle riforme. Sul metodo, o come dici tu, sul "tono". Sì, è possibile che dal mio servizio traspaia un giudizio negativo su Dellai sindaco, soprattutto (ma non solo) per la sua tendenza a regalare miliardi allo speculatore Tosolini. Ma sbaglio ad esprimere queste valutazioni? Oppure, siccome Dellai è un alleato, tutti a sinistra dobbiamo turarci il naso?
Ettore Paris