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Ciccio e Franco in America

"Minchia, Ciccio, a Pariggi siamo!!" diceva Franco Franchi a Ciccio Ingrassia in un film dove i due, rappresentanti di un'Italia provincial-rurale, arrivavano in una Ville Lumière stracarica di fascinosi stereotipi. Ma potremmo anche riconiare i più gustosi Totò e Peppino, che sbarcano con cappotto e colbacco in una Milano primaverile: Milano, capitale di un mitico, indistinto nord dove la pianura padana e le Alpi sono un tutt'uno con la Svizzera e il Polo Nord.

Il ricordo di queste macchiette si è affacciato alla nostra mente nel leggere del viaggio di Andreotti e Vecli negli Stati Uniti così come giornali ce lo hanno presentato. Il principale scopo dichiarato della spedizione ("un bonus da trenta miliardi" per ricostruire l'immagine della val di Fassa, o in altri termini "una inutile ricerca di elemosina", come scrive l'Alto Adige), già di per sè assai discutibile, non è stato evidentemente conseguito, tanto che i due, al ritorno, preferiscono parlar d'altro. Di questa trasferta rimane pertanto l'aspetto privato, le sapide impressioni di viaggio che i due politici e i loro accompagnatori hanno consegnato, poco prudentemente, ai cronisti.

In America li hanno trattati da signori. Clinton non li ha ricevuti? Normale, quello è il padrone del mondo, che anche a Scalfaro ha dedicato appena 4 minuti; mica potevano pretendere! Ma il presidente l'hanno visto lo stesso: "Ci è passato di fronte nella sua auto, con tutta la scorta. Lo si è notato bene pure nella confusione".

Comunque hanno parlato con tanta gente importante, sono stati un'ora al Dipartimento di Stato e mezz'ora al Pentagono. Anzi, il Pentagono gliel'hanno fatto visitare tutto, e che emozione! "avevano davvero a che fare con le guerre di tutto il mondo. Cerano le carte geografiche del Kossovo aperte sui tavoli..."

Fra i partecipanti alla scampagnata transoceanica c'era anche uno che ha fatto il filmino e che ha avuto la fortuna di riprendere l'arresto di un uomo da parte delle guardie del corpo di Clinton: "Hanno impacchettato, sollevandolo di peso, un personaggio che si aggirava nei dintorni con una scatola in mano. La prima cosa che hanno fatto è stata togliergli le scarpe. Una scena da film".

Insomma, una serie di racconti da turisti paesani; da cui ogni tanto i nostri due, ricordandosi le declamate finalità pubbliche della trasvolata, cercano di sollevarsi. Ma per affondare ancor più nel ridicolo: "Ci hanno trattato come capi di Stato". Perbacco!

"Ma quali capi di Stato! Non sanno neanche cosa significhi - replica il giorno dopo il consigliere Leveghi - II fatto è che gli americani sono educati, e non mettono alla porta nessuno..."

A quanto pare è cosi; certo che se gli americani avessero messo alla porta i due questuanti, avrebbero avuto la nostra piena comprensione.

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