Il lungolago di Riva del Garda
Nel documento del 26 aprile 2002, nel quale le nostre associazioni esaminavano il cosiddetto "piano Cecchetto" riguardante la fascia lago di Riva, si concludeva sottolineando come "il piano in oggetto… sia nei fatti più ricco di connotazioni negative che di aspetti positivi, e sia basato su una concezione del territorio fascia lago più interessata degli impulsi economici che animata da preoccupazioni di salvaguardia". E si proponeva "il ricorso ad un referendum consultivo, al fine di coinvolgere tutti i cittadini su un tema così delicato e centrale per il futuro di Riva"; nonché, "in alternativa, un concorso di idee tra cittadini, associazioni ed imprese, ed un concorso tra architetti almeno a livello nazionale, per cercare di definire un utilizzo di questo nodale territorio il più possibile condiviso e professionalmente qualificato".
Ora, dopo un anno e mezzo di pressoché assoluto silenzio ufficiale sull’argomento, se si eccettua il dibattito riguardante le sorti del compendio Miralago sulla delibera popolare di Moveo (tra l’altro respinta dopo averla tenuta sulla graticola per mesi e mesi), il primo importante provvedimento politico della nuova giunta e del nuovo sindaco, insediatisi da circa 2 mesi dopo le elezioni di maggio, risulta essere una delibera (n. 54 del 7 agosto 2003) che affida l’incarico di progettazione del piano attuativo del lungolago all’arch. Cecchetto, cioè allo stesso autore del tanto discusso "Piano" commissionato dalla Lido. Delibera approvata alla chetichella in piena canicola estiva e durante i febbrili preparativi del Vertice ministeriale dei primi di settembre, tra l’altro in una sede inusuale (le ex scuole di Campi), senza il minimo dibattito ed in assenza dell’assessore proponente, l’assessore all’Urbanistica Mosaner. Tutti particolari che fanno pensare ad una fretta in apparenza non motivata, ed alla volontà, o speranza, di farla passare inosservata alla stampa, ai cittadini, e probabilmente anche agli oppositori del progetto, tra i quali le associazioni ambientaliste.
La decisione di affidare l’incarico all’arch. Cecchetto (reiterata in questi giorni da un’altra decisione della Giunta), del quale peraltro nessuno mette in dubbio la capacità professionale e la competenza, rappresenta comunque un chiaro segnale di continuità dell’attuale amministrazione comunale rispetto alla precedente, che disattende le plurime richieste, non solo da parte nostra (si veda anche, per esempio, analoga richiesta dell’associazione Pinter), di una maggiore democrazia e trasparenza nelle scelte strategiche sul lungolago.
Il confronto tra più idee progettuali ci era parso, e continua ad apparirci tuttora, e al di là dei contenuti e delle soluzioni tecniche, di gran lunga preferibile, data l’importanza della zona in oggetto, alla supina accettazione a scatola chiusa di un singolo, sia pur qualificato, progetto.
Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro, Comitato per lo Sviluppo Sostenibile, WWF del Basso Sarca