L’intoccabile porfido
Bruxelles ha proprio ragione a non fidarsi né dell’amministrazione provinciale, né di quelle comunali del settore porfido; queste ultime sono state quasi sempre amministrate, dai potenti del porfido, e/o loro "tentacoli", che dettano le leggi. Lo dimostra il fatto che la proposta di legge n. 103 firmata da quattro consiglieri provinciali, (che prevedeva la messa all’asta delle cave alla fine delle concessioni in conformità alla normativa europea) non è stata nemmeno discussa dalla seconda Commissione legislativa provinciale, per cui non è arrivata nemmeno in Consiglio provinciale.
Hanno votato affinché non venisse nemmeno discussa, oltre al consigliere Tiziano Odorizzi, anche uno dei Leali al Trentino. Vi sono state inoltre 4 astensioni (Civica Margherita, cons. Turella, FI e Sinistra Democratica per l’Ulivo). L’unico che ha votato a favore della discussione è stato il rappresentante della Lega Nord.
Non è bastata all’assessore la circolare di tre pagine del marzo 2007 (che aumenta la discrezionalità ai Comuni), per interpretare il famigerato art. 33. della L.P.6/2006 ideato appositamente per confondere le idee e by-passare la normativa europea: folgorato sulla strada di Bruxelles, sta già pensando di emettere una seconda circolare, (forse per spiegare la prima ?).
C’ è ben poco da spiegare, di fatto l’art.33 dà carta bianca ai Comuni per prorogare le concessioni anche oltre i 18 anni. Manca dunque la certezza della scadenza temporale prevista dalla normativa europea.
La volontà è una sola: mantenere lo stato di fatto e perpetuare la rapina di questa ricchezza di tutti a favore dei soliti pochi e privilegiati, lasciando ai Comuni e alla collettività pochi spiccioli.
La messa in mora della C.E. rispetto alla ex L.P.6/1980 ha dimostrato la malafede dei politici che ci hanno amministrato dal 1980 al 2006 e ancora si persevera.
Ancora una volta sono stati i cittadini a doversi organizzare per tutelare gli interessi della collettività, denunciando alla Comunità Europea il mancato rispetto della norma, che impone la messa all’asta delle cave.
Per il "Comitato per la messa all’asta delle cave" Rita Cimadom, Aldo Sevegnani, Vigilio Valentini