Lettera aperta al Sindaco di Folgaria
Cortese signor Sindaco, le scrivo in merito agli eventi succedutisi in queste settimane in merito al futuro dell’ Altopiano. Le novità sono tante e interessanti: il campeggio e la serata di informazione e musica di Folgaria235, la nostra Bandiera Nera, la serata a Lavarone di informazione e confronto organizzata da Amici degli Altipiani, le sue richieste giornalistiche di difesa del progetto, le prese di posizione contrarie del Vice Presidente dell’ APT e albergatore folgheraito, le critiche nette di alcuni commercianti e artigiani, la dura lettera contraria della Sat centrale e delle sezioni di Folgaria e limitrofe, l’incontro fra l’Amministrazione e la Sat stessa.
Mi sembra evidente anzitutto una cosa, e qui inizio con le domande alle quali le chiedo di rispondere pubblicamente (e lo faccio su sprone di tanti cittadini di Folgaria che cercano un dibattito): finalmente a Folgaria si discute e si parla apertamente delle scelte importanti, cosa che finora non era accaduta. Domande:
1. Lei non pensa a questo punto, alla luce di tutte le critiche e idee contrarie, di avere il dovere di fermare ogni progettualità e riprendere un percorso democratico, con una consultazione informata dei cittadini e dei turisti, come di tutti gli operatori economici? La comunità folgheraita chiede di partecipare: avete sbagliato metodo, decidendo in fretta nel chiuso del Consiglio Comunale; cambiare idea è segno di forza e intelligenza; ora serve un percorso pubblico, che lasci ai cittadini il tempo di riflettere e comprendere bene. Le chiedo di aprire una vera Agenda21 sul futuro dell’Altopiano, ripartendo da zero e dai cittadini (e non da Marangoni e dai vari imprenditori potenti) con un vero percorso partecipativo. Vuole farlo, signor Sindaco?
2. In paese girano voci allarmanti di ostacoli burocratici e negazione di spazi pubblici per manifestare e informare, che sembra siano stati motivati con la stagione turistica da non disturbare. Corrispondono al vero? Se sì, sarebbe molto grave e non deve più accadere. Le chiedo di spiegare a tutti noi (turisti compresi) cosa sia accaduto e di impegnarsi alla massima trasparenza e anzi le chiedo di organizzare un incontro pubblico a Folgaria dove lasciare massima libertà di parola alle associazioni e ai cittadini.
3. Il mercato dello sci non è in espansione è stagnante; la competizione si fa su grandi caroselli dove c’è neve e acqua e pendenze adatte, oppure sulle nicchie o sul prezzo. Folgaria non potrà mai competere con blasonate stazioni come Campiglio o Moena, peraltro anch’esse alla ricerca di una stabilità invernale e di una espansione nelle altre stagioni. Non è ipotizzabile nemmeno competere sul prezzo, pertanto restano qualità, diversificazione e identità. Non crede che sia necessario investire nel fare di Folgaria un luogo attrattivo per molti aspetti in sé, senza comprometterne bellezza, identità, possibilità di usi diversi e sostenibili? Lo vede che in paese ci sono pochissime botteghe artigiane, per esempio?
4. Come intende affrontare il cambiamento climatico, che renderà difficile far quadrare i conti di gestione di piste a quote medio-basse?
5. Non si intravede ancora nulla di strutturato per collegarvi ad altre realtà con cui collaborare; prima di tutto Rovereto (dei 400.000 visitatori annui del Mart, ne portiamo una parte anche in Folgaria?) e Trento stessa oppure il vicino Altopiano della Vigolana; né si annuncia alcuna seria politica di potenziamento dell’offerta naturalistica, culturale, storica, enogastronomica e nemmeno si avverte l’attenzione necessaria per la filiera del legno e per l’artigianato. L’economia forte si fonda su diversificazione e complessità, o no?
6. I soldi pubblici investiti in infrastrutture che mangiano territorio darebbero un sicuro beneficio se investiti nella creazione di un Parco Storico e Naturale, a vantaggio dei giovani, creando professionalità durevoli e non stagionali e di diversi profili. I Parchi sono realtà di crescente successo, sanno essere laboratori di gestione. Noi pensiamo che nell’area di Passo Coe, Malga Vallorsara, Malga Pioverna Alta e Costa d’Agra confinanti con il Veneto sia opportuno istituire un Parco naturalistico ma soprattutto storico, considerata l’importanza e il significato di quei luoghi per il primo conflitto mondiale e non solo. Potrebbe essere un bellissimo Parco della Pace e della Storia, con particolare attenzione alla Grande Guerra, alla Resistenza nella seconda guerra ma anche alla storia dell’alpeggio e delle malghe, che caratterizzano l’area, con dentro Malga Zonta e le strutture della ex base Nato. Cosa ne pensa? Gli Uffici della Provincia o del Comune hanno mai svolto indagini di carattere naturalistico o storico-culturale per rilevare la presenza di siti naturali e/o culturali ovvero di habitat o specie rilevanti ai fini delle direttive europee tali da suggerire di sottoporre questo territorio a maggiori vincoli di tutela?
7. La mobilità sostenibile in Folgaria può benissimo svilupparsi con normali bus navetta; perché sprecare soldi e energia per altri impianti di risalita, perché non partire dalla cosa meno impattante e meno costosa? E’ l’ennesimo trucco per avere finanziamenti che l’Europa non consentirebbe altrimenti e per mascherare operazioni contrastate? Guardi l’esempio proprio dei Parchi Adamello Brenta e Paneveggio: la mobilità dei bus navetta funziona bene, è dinamica e accontenta i turisti. Idem per l’offerta di fruizione naturalistica e culturale; del resto esempi ne abbiamo anche al Museo di Scienze, alle Palafitte di Ledro, ad Arte Sella, Drodesera, al Filmfestival, eccetera.
Per finire mi permetto di rispondere alle sue irritate parole circa la Bandiera Nera, attribuita per l’ulteriore inutile occupazione di territorio a Fondo Grande e Serrada: lei ha parlato di ambientalisti che non conoscono la montagna e che al fresco dei condizionatori inventano giudizi. Sciocchezze: il dossier della Bandiera è stato fatto dal Circolo trentino, che ha soci anche a Folgaria, previa conoscenza dei meccanismi e del territorio interessato dalla pianificazione, che conosciamo bene. La Bandiera risponde peraltro alle tante segnalazioni e sollecitazioni di residenti e operatori nel suo Comune. Mi spiace contrariarla, signor Sindaco, ma sappiamo di cosa stiamo parlando e siamo tutti gente che ama la montagna, come lei, immagino. Forse lei ha perso il controllo del territorio e si era illuso che tutti la pensassero come lei, ma non è così. Le raccomandiamo di usare il potere che i cittadini le hanno dato con prudenza e con buon senso e di ascoltare di più i suoi concittadini e un po’ meno gli imprenditori esterni a Folgaria, che ci arrivano rumorosamente in elicottero e che lei ha addirittura dipinto come dei benefattori disinteressati.
Maddalena Di Tolla Deflorian, presidente di Legambiente Trento