Stress da ritorno al lavoro
Il ritorno in ufficio provoca stress ai dipendenti provinciali? La Fiom-Cgil ha pronta la ricetta per ovviare a questo drammatico problema. Il capo del personale in Provincia, invece di spendere tempo e denaro per progetti di reinserimento morbido, affidi ad un’industria metalmeccanica il funzionario pubblico prima della conclusione del periodo di congedo. Meglio se si tratta di un politico a fine mandato.
Saranno sufficienti quindici giorni di stage in catena di montaggio o al tornio, per superare ogni eventuale trauma da rientro in ufficio. Se non servisse ad altro, sarà sicuramente utile al politico di turno o al funzionario provinciale per comprendere sul campo le condizioni di lavoro di milioni di operai in Italia. Forse poi riusciremo a chiudere le trattative per il rinnovo del contratto scioperando qualche giorno in meno.
Al di là dell’ironia, è chiaro che nel mondo del lavoro si va acuendo la frattura tra chi lavora nel pubblico e chi opera nel privato. Sono notizie come questa che rendono di giorno in giorno più ampio il solco. Chi lancia questi progetti dovrebbe chiedersi prima, per esempio, cosa significa tornare in fabbrica per una donna dopo la maternità. Verificherà che queste lavoratrici, dopo aver magari rischiato il posto di lavoro per il proprio figlio, non vengono certo accolte con i guanti bianchi".
La Cgil da sempre si batte per mantenere unito il mondo del lavoro in Italia. Lo fa combattendo non solo le discriminazioni e gli abusi ma anche i privilegi. Prima di ogni altra cosa, i funzionari della Provincia dovrebbero adoperarsi con sempre maggior lena per rendere più facile alle imprese creare posti di lavoro, per garantire un sistema di welfare efficace ed offrire a tutti i lavoratori quei servizi che i cittadini chiedono siano resi dagli enti pubblici. Poi ben venga il rientro in ufficio con qualche coccola. Ma che valga per tutti, anche per i lavoratori metalmeccanici.