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Abbasso gli orsi

Alberto Petrolli

L’introduzione artificiale e forzata degli orsi nei parchi naturali del Trentino sta diventando, come si prevedeva, di una attualità finora psicologicamente grottesca e finanziariamente onerosa per l’Ente pubblico, e che, se dovesse capitare qualche vittima, potrebbe profilarsi anche tragica. Gli è che i pur simpatici bestioni, buoni soltanto per i giardini zoologici e per i circhi equestri, prolificano felicemente e quindi sono aumentati dai 7 iniziali ai 19 esemplari attuali, invadendo sempre di più il territorio nello spingersi fino ai nostri villaggi e paesi di montagna, rovinando turismo, agricoltura, silvicoltura, pastorizia, alpinismo, e balneazione, pesca e caccia.

Per cui le cronache riportano di orsi che sbranano le pecore delle malghe, mangiano le galline dei pollai, succhiano il miele delle arnie, devastano gli orti, essendo certi che, con l’occasione famelica. gusterebbero anche le carni tenerelle dei bambini e delle donne prosperose, che Dio non lo voglia mai! Poiché, se non andiamo errati, questi plantigradi non sono solo erbivori come i buoi e le mucche bensì onnivori, e da animali senza ragione e intelligenza soddisfano soltanto gli istinti di cibo, bevande (acqua) e sesso, vivendo e riproducendosi all’infinito, mancando della creatività (e distruttività) dell’uomo.

Da ultimo, si è verificato il fatto di un orso che ha sbranato dodici pecore di un gregge. Ne serviva una sola, evidentemente, per sfamarsi. Epperò si vede che in più c’era anche la ferocia (per chissà quale degenerazione mentale) in quella bestia, nell’immaginario considerata bonaria. Cosicché, salvo i pochissimi audaci che osano sfidare i plantigradi nell’avventura, villeggianti e turisti, nonché i valligiani residenti e i lavoratori dei campi e dei boschi di quelle zone vivono tra il timore, lo spavento, e il terrore di addentrarsi nelle foreste o uscire dai centri abitati per non imbattersi - oltre che nei cacciatori, altro pericolo di vasta portata - nei bestioni selvatici.

Altro che andar per fiori,funghi, chiocciole, fragole e mirtilli! Si corre il rischio di essere azzannati e ammazzati come ridere. E ciò senza sapere chi ringraziare di una prodezza "scientifica." che serve solo a soddisfare il feticismo di qualche pur lecita passione personale e le paghe degli addetti alla sorveglianza ottenendo "placet" e finanziamenti.

Passando all’ambito personale, nel riferirmi a un viaggio culturale compiuto in Germania nel 2002, avevo fatto notare sulla stampa che a Berlino (Beer=orso, ritrovabile nello stemma) ci sono moltissimi di questi animali, ma solo simbolici, cioè espressi in terracotta oppure in marmo, e soltanto due (diconsi due) in carne ed ossa, posti nei gabbioni dello zoo metropolitano generale, e con regolazione delle nascite.

Dunque, sarebbe meglio optare per la sicurezza, la tranquillità, e il risparmio, rimettendo i bestioni a Gocciadoro, in Sardagna, o a San Romedio, uno per volta e ben rinchiusi.

O comunque vederli ben addomesticati, coccolati, e nutriti con gran pezzi di carne nei circhi, per fare spettacolo.