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QT n. 6, 25 marzo 2005 Scheda

Confesercenti, le battaglie perse. Per sempre?

Confesercenti si è distinta su alcune questioni di ampio respiro, che la hanno caratterizzata; ma su cui non ha portato molto a casa.

La prima è stata la battaglia contro la grande distribuzione. Ora la posizione dell’associazione è cambiata: "La grande distribuzione la accettiamo, anzi dobbiamo operare perché i piccoli commercianti sfruttino la capacità di attrazione propria delle grandi catene - ci risponde Bottari - Il nostro associato Poli (che peraltro è iscritto pure all’Unione, n.d.r.) preferiamo averlo vicino che lontano. Quello su cui dobbiamo battterci è che i piccoli abbiano le stesse condizioni dei grandi: a iniziare dall’accesso al credito e al costo delle locazioni".

Proprio sulle locazioni - "il cancro del commercio" - si è profuso l’impegno di Bottari (con ammirevole senso complessivo della categoria: lui è ambulante e il problema non lo riguarda proprio); ma anche qui con scarsi risultati. Eppure l’esigenza di togliere i commercianti (e quindi in definitiva i clienti) dai taglieggiamenti della speculazione immobiliare, che impone affitti esosi, è sentitissima. E in definitiva influisce sull’inflazione e sulla razionalità dell’intero sistema.

Bottari aveva proposto che fosse l’Agenzia per lo Sviluppo a gestire la cosa, procurando a prezzi adeguati (pur sempre ampiamente remunerativi) spazi per il commercio, in maniera del tutto analoga a quello che ora fa per l’industria e l’artigianato. La politica è stata sorda, forse anche per la nota sua contiguità con il partito degli immobiliaristi.

"E’ una battaglia da continuare - risponde Cavosi - Bottari ha avuto il grande merito di aprirla, ma sono cose per le quali ci vuole tempo".

"Io credo che come associazione dovremmo impegnarci in prima persona: investire del nostro, chiedere finanziamenti, per creare un centro del piccolo commercio, in posizione adeguata, che vivifichi una parte della città e faccia vedere come si possono risolvere i problemi degli affitti - risponde Lombardini - Questa sarebbe una battaglia esemplare, attraverso la quale l’associazione crescerebbe e imporrebbe il problema".