Pino Morandini precisa
Ai sensi dell’articolo 8 della legge sulla stampa, chiedo cortesemente di pubblicare la seguente rettifica di affermazioni attribuite da codesto periodico, nel numero del 12 febbraio 2005 (Quando “il buon Pino” si arrabbia ndr), alla mia persona e da me mai pronunciate.
1. Non ho mai detto - men che meno presentato iniziative in tal senso - che la disposizione del Presidente del Consiglio provinciale contenente l’obbligo di portare la cravatta era da contestare in quanto mi avrebbe impedito di portare al collo, ben visibile sulla camicia aperta il crocifisso.
2. Non mi sono mai paragonato a Buttiglione, né ho accostato le mie vicende alle sue; ho consapevolezza dei miei limiti.
3. Non ho assolutamente interferito nella vicenda che ha interessato i rapporti tra il direttivo del Movimento per la Vita ed il signor Cristiano Zanetti. A lui, fra l’altro, ho offerto documentazione comprovante le varie iniziative, per restare solo agli ultimi tempi, che ho intrapreso a tutela della persona umana nei vari stadi della sua vita.
Mantengo la convinzione che lo stadio della vita prenatale sia una delle situazioni di maggiore debolezza e dipendenza della persona umana e che quindi vadano attivate tutte le azioni destinate a sollecitare o ad assicurare un’attenzione culturale, sociale ed assistenziale anche verso quei bimbi e lo loro madri.
Distinti saluti.
Cons. Pino Morandini
Risposta
Sarebbe stato davvero clamoroso se Lei, caro consigliere Morandini, avesse presentato un’interro-gazione sulla preminenza della cravatta sul crocifisso o viceversa. Comunque nell’articolo non era stata attribuita a lei nessuna frase in tal senso. Le frasi tra virgolette, infatti, non erano Sue, né farina del sacco di Questotrentino, ma parole dell’ex presidente del Movimento per la Vita Cristiano Zanetti.
E per finire, consigliere Morandini, non si deve sottostimare troppo: l’on. Buttiglione non è un gigante in confronto a Lei.
Piergiorgio Cattani