Quando “il buon Pino” si arrabbia
Il nuovo presidente del Movimento per la Vita critica il consigliere Morandini? Licenziato!
Strana davvero la vicenda del Movimento per la Vita di Trento, un’associazione capace di nominare il suo nuovo presidente e di dimissionarlo alla prima riunione del direttivo. Com’è andata ce lo hanno spiegato gli stessi dirigenti del Movimento in una lettera all’Adige del 1° febbraio. "Quando il professor Zanetti offrì la sua candidatura fu accolta volentieri e con gratitudine... Zanetti iniziò il suo mandato e si giunse alla prima riunione... Dopo una serata di dibattito, ricca di spunti, riflessioni e di chiarimenti, il presidente Zanetti diede le dimissioni, resosi conto che era venuto a mancare quel rapporto personale di collaborazione e fiducia con il direttivo, rapporto indispensabile per proseguire il suo mandato". Dalla nomina alla mancanza di fiducia in meno di due mesi: matrimonio lampo e divorzio consensuale?
Il fatto è che in uno dei suoi primi atti Zanetti ha superato ogni tabù criticando per la prima volta in assoluto il totem del Movimento per la Vita, il consigliere provinciale Pino Morandini. Si era nel pieno della polemica sull’obbligo di cravatta per i consiglieri voluto dal presidente Bezzi. Morandini avrebbe detto e poi smentito che questo provvedimento è stato voluto per impedirgli di portare al collo, ben visibile sulla camicia aperta, il crocifisso. Il paragone non va fatto con la riviera romagnola, ed i suoi bagnini con il crocifisso in simil-oro sul petto maschio, ma con la Francia: Bezzi come lo Stato super-laico francese, e Morandini come le ragazze islamiche che non possono portare il velo a scuola.
A questo punto interveniva Zanetti in un articolo di fondo sull’Adige intitolato "La cravatta al collo la croce dentro il cuore" a bacchettare il "buon Pino", invitandolo ad un impegno più incisivo, senza assimilare se stesso "alla macchietta del caso Buttiglione",ed esortandolo ad una battaglia più completa: "Se anziché focalizzarsi con la sua azione politica solo sulla cellula uovo e gli ultimi respiri dell’essere umano pensasse anche ai circa ottant’anni di vita intermedi che ciascuno di noi deve affrontare su questa terra..."
Apriti cielo! Questi discorsi, peraltro di assoluto buon senso, siamo abituati a sentirli sulla bocca di qualche esponente della sinistra libertaria, giammai su quella del presidente del MpV. Pensare che tra la culla e la bara "in mezzo ci siamo noi, ben vivi e pieni di problemi ben più attuali" sarebbe stata una rivoluzione copernicana sconvolgente per la visione tolemaico-morandiniana della centralità dell’embrione. Bisognava fermare subito l’eresia, prima che raccogliesse consensi.
Ma forse al "buon Pino" non è andato proprio giù un altro passaggio dell’intervento incriminato, nel quale il presidente del movimento osava parlare del drastico calo di iscritti degli ultimi anni, fatto dimostrato "persino dal calo delle preferenze prese proprio dalla bandiera Pino Morandini". Va bene parlare di valori, di "operai, feti e moribondi", ma quando si toccano i voti, un politico come Morandini si sente mancare l’ossigeno; e deve reagire.
Così, tre giorni dopo il suo intervento, la poltrona di Zanetti salta. Il "buon Pino" naturalmente si chiama fuori: "Il punto non erano le osservazioni nei miei confronti, ma la dissonanza di vedute con il Movimento. Per questo io mi sono tenuto fuori dalla vicenda."
La conferma dell’assoluta estraneità del consigliere dell’Udc dalla vicenda si coglie nelle parole del nuovo presidente, Sandro Bordignon, che chiude la questione rubricandola come errore di metodo: "L’articolo scritto sull’Adige era stato fatto senza l’autorizzazione del direttivo". Per questo Zanetti ha perso la fiducia.
Tuttavia le successive parole di Bordignon ci sembrano più eloquenti di qualsiasi giustificazione: "Il Movimento per la Vita non è schierato politicamente con nessuno, né col centro-destra né col centro sinistra. Noi appoggiamo Pino Morandini sul piano personale, dove lui si presenta", ossia nel centro-destra.
L’antico ordine è ripristinato, di modo che il risultato sia sempre lo stesso: Pino = MpV. E viceversa.