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QT n. 11, 29 maggio 2004 Scheda

L’Omero “tradito”: dove e con quali risultati

Di seguito un elenco di personaggi e situazioni in cui il film "Troy" si è più discostato dalla tradizione omerica. E un giudizio (ai fini dello spettacolo) sugli esiti della manipolazione.

Menelao: Il marito di Elena nel film è brutale ed arrogante, le corna se le merita tutte, quando Ettore lo infilza con la spada, la platea esulta. Nell’Iliade è invece un uomo onesto, ferito dal tradimento della moglie e dell’ospite, invoca giustizia, non vendetta; forse il personaggio più positivo dei Greci, riporta la moglie a Sparta, dove l’Odissea lo ritrova vivere serenamente. Lo stravolgimento in realtà serve a legittimare la love-story di Paride ed Elena, ed il personaggio funziona. Voto: 8

Aiace riporta al campo acheo il corpo di Patroclo.

Agamennone: Come nel poema il comandante greco e re di Micene impersona il potere e la sua arroganza. Nel film è solo negativo, Omero invece gli riconosce delle capacità nel tenere assieme un’eterogenea coalizione di tanti re e tantissimi soldati: e lo fa ritornare vincitore a casa, dove peraltro viene subito ucciso dalla moglie Clitennestra e dall’amante Egisto. Nel film muore durante il sacco di Troia, pugnalato da Briseide che vorrebbe portare schiava a Micene, "per avere una principessa troiana che di giorno mi lava i pavimenti, e di notte..." Coltellata alla gola e applausi a scena aperta. Voto: 7.

Briseide: Fatta schiava da Achille, lo riama. Nel film è una love-story, un rapporto che fa maturare Achille; nel poema la ragazza è un personaggio insignificante, uno sfizio per i guerrieri, il vero amore di Achille è in realtà Patroclo. Gli esiti drammatici dell’invenzione cinematografica sono modesti, voto: 5.

Patroclo: Nel poema è più adulto di Achille, ne è il consigliere oltre che amico e amante. Nel film è un ragazzino apprendista guerriero, in realtà – spiazzato da Briseide - non ha ruolo. Anche quando con le armi di Achille scende in campo salvando, alla testa dei Mirmidoni, i Greci in rotta, nel poema ha una forza devastante, arginata dai Troiani solo sotto le mura della città; nel film invece viene troppo facilmente fermato e ucciso da Ettore. Voto: 4.

Aiace Telamonio: Guerriero gigantesco, nel film è solo un brutalone, nel poema è un re forte ed orgoglioso. Nell’Iliade si scontra quattro volte con Ettore, e in tre la sua possanza ha la meglio, pur riuscendo il troiano a salvarsi. Nel film c’è un solo violentissimo scontro, in cui ci rimette la pelle. Nella tradizione post-omerica invece moriva suicida: alla morte di Achille le sue armi dovevano andare al più forte dopo di lui; il consesso dei re Greci, con patente ingiustizia, gli preferiva il più eloquente Ulisse. Per l’indignazione Aiace perdeva il senno, sterminava un gregge di pecore, poi, rinsavito, umiliato si uccideva. Comunque la semplificazione hollywoodiana regge, voto: 6.

Paride: E’ l’unico personaggio che nel film è più complesso che nel poema. Nell’Iliade è fatuo e vile, un cruccio per il fratello Ettore che gli vuole bene, ma lo vive come un discredito per tutta la famiglia. Il film cerca di dargli un po’ di spessore, per dare forza alla love-story con Elena. Lo fa anche sopravvivere al sacco di Troia, e fuggire con Elena. Ma il risultato spettacolare è modesto, il personaggio troppo debole, voto: 5.

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