Contro i maltrattamenti agli animali
Era stato già approvato dall’Aula della Camera (positivamente) nel gennaio 2003 e dal Senato (con alcuni peggioramenti ma anche con alcuni miglioramenti) nel luglio seguente. Poi in ottobre scorso, in terza lettura, il testo sulle "Disposizioni a tutela degli animali" è stato approvato in sede referente con nuovi emendamenti dai deputati della Commissione Giustizia, dove hanno purtroppo vinto in parte gli interessi di chi evidentemente vuol continuare a maltrattare impunemente alcune specie animali.
Pur rimanendo in piedi altre fattispecie di reato, si limita infatti il raggio d’azione della normativa, escludendo dalla sanzione chi detiene animali esplicitamente "in condizioni incompatibili con la loro natura" o chi li sottopone a spettacoli o manifestazioni "insostenibili per le caratteristiche etologiche degli stessi", oltre a circoscrivere il campo d’attività delle guardie particolari giurate delle associazioni protezioniste e zoofile riconosciute alla sola "vigilanza degli animali d’affezione", ovvero cani e gatti. Inoltre le Regioni potranno autorizzare "manifestazioni storiche e culturali" con uso di animali, alle quali non si applicheranno gran parte delle previsioni della legge, mentre per altri settori di impiego degli animali (allevamento, caccia, pesca, sperimentazione, ecc.) non si potranno sommare le sanzioni già previste in leggi speciali con quanto previsto da questa riforma del Codice penale.
Ma ciò non potrà impedire, come adesso peraltro, che i reati previsti siano applicabili anche a quelle condotte quando vanno al di là di ciò che è previsto dalla normativa di settore. D’altronde, l’attuale articolo 727 del Codice penale contro il maltrattamento degli animali non solo è stato applicato a questi settori molto raramente, ma anche senza sanzioni davvero efficaci. A differenza, queste ultime, dall’attuale testo all’esame del Parlamento. Chiediamo, quindi, che venga ripristinato il primo testo approvato dalla Camera dei Deputati, e comunque che questo attuale testo, in ogni caso concretamente innovativo contro combattimenti, abbandoni, uccisioni, molte modalità di maltrattamenti, pellicce di cane e gatto, venga licenziato nel più breve tempo possibile e dia modo al Senato, in quarta lettura, di vararlo definitivamente. Il rischio infatti è che man mano il provvedimento venga spolpato e poi venga sepolto condannando gli animali a non veder approvata questa riforma di civiltà nemmeno in questa legislatura.
Animalisti Italiani, Enpa, Forza Piccoli Amici, Lav, Lega nazionale per la difesa del cane, Lipu, Wwf