Rovereto e il referendum
Se passa quanto richiesto dal sindaco di Rovereto Valduga alla conferenza dei capogruppo, verrà cassato il referendum per l’abolizione del quorum, il cui iter è già cominciato il 9 maggio 2008 con la consegna delle 100 firme necessarie per la costituzione del comitato referendario.
Sembra un dettaglio tecnico, ma è fondamentale per la democrazia a Rovereto. I referendum non avranno mai successo a Rovereto finché ci sarà un quorum. Viceversa in Svizzera, California e Baviera non c’è quorum oppure è molto basso (in Baviera del 15% in Svizzera e in California non c’è quorum). Eppure sono tra le regioni del mondo più ricche, soddisfatte e meglio amministrate. E ora a Rovereto vogliono togliere la possibilità che i cittadini si esprimano sull’argomento quorum.
Come possono riuscire nel loro intento? Con una operazione facile facile. I referendum non si possono fare sugli articoli dello statuto comunale. Che è un po’ la nostra costituzione. Il quorum oggi è fissato sul regolamento dei referendum. Quindi oggi si può fare un referendum per abolire il quorum. Ma se la conferenza dei capogruppo approverà quanto proposto da Valduga, i cittadini verranno zittiti. Oggi e per sempre. Chi farà mai un referendum con un quorum così alto, dopo che quello sull’area Ex-Alpi del 2005 ha mostrato quanto difficile sia per il comitato dei cittadini proponenti passarlo? Inoltre il sindaco Valduga vuole rendere ancora più difficile iniziare dei referendum aumentando il numero di firme necessarie: dalle attuali 600 a più di 2100.
Perché rendere più difficile il referendum? C’è stato un abuso dello strumento referendario a Rovereto? Nella sua millenaria storia la ridente città delle querce ha effettuato un solo referendum, quello del 2005 per trasformare l’area ex-Alpi in parco pubblico. Invalidato perché non ha raggiunto il quorum...
Considerate che per presentare una lista elettorale alle elezioni comunali (come quella che ha presentato ad esempio Valduga candidato) bastano 250 firme. Per un solo quesito referendario ne chiedono quasi 10 volte tante. Perché avere paura del voto dei cittadini? Vogliono solo il meglio per la loro città.
Alcuni fatti che stridono, su cui riflettere:
- Valduga, nelle elezioni del 2005 che lo hanno eletto, ha ottenuto 8.746 voti su circa 28.000 aventi diritto, ossia ha ottenuto il 31% dei voti degli aventi diritto. E con questi voti governa 40.000 persone per 5 anni. Eppure chiede un quorum del 50% perché un referendum sia valido.
- Valduga è stato presentato come candidato sindaco da una lista elettorale che aveva l’obbligo di raccogliere solo 250 firme per presentarlo ufficialmente. Però chiede che per presentare un solotema a referendum vengano raccolte più di 2100 firme, ossia quasi 10 volte quelle che erano richieste a lui per presentarsi candidato.
- Valduga nel suo programma elettorale del 2005 aveva parecchie pagine sulla partecipazione dei cittadini. Chiunque le può leggere sul sito del Comune. Eppure sta tentando di non far effettuare il primo referendum regolarmente presentato nel suo mandato elettorale con una procedura "tecnica" molto poco pulita.
Noi faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per cercare di fermare la modifica dello statuto comunale per quanto riguarda il referendum. E’ un momento critico per la democrazia a Rovereto. Chi può ci aiuti per esempio venendo ai nostri incontri tutti i mercoledì ore 21 presso la Casa per la Pace in via Vicenza 5.