Giancarlo Tomazzoni
Giancarlo Tomazzoni non era un uomo politico. Era un cittadino cosciente, sensibile ai problemi della comunità in cui viveva e interessato ai destini del mondo, disposto a mettersi in mezzo per affermare le sue convinzioni, fino al punto di partecipare alle competizioni pubbliche e persino di farsi eleggere in Consiglio regionale. Un cittadino, insomma, prestato alla politica. Ma non aveva la crosta dell’uomo politico. Non conosceva le astuzie dei giochi di potere, le malizie dei secondi fini, la retorica dei tromboni, l’attaccamento alla poltrona.
Così lo ricordo, pensando agli anni in cui militammo nello stesso partito, il Partito Socialista Italiano, gli anni in cui socialista era sinonimo di galantuomo. E Giancarlo era certamente un galantuomo. Soprattutto era un uomo di cultura.
Come insegnante ha profuso tutta la sua passione. Severo ma comprensivo, è stato uno di quei professori che si ricordano per tutta la vita. La sua sconfinata preparazione umanistica era animata da un insaziabile spirito critico. Generazioni di giovani roveretani hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di assorbire i suoi insegnamenti.
Fin negli ultimi anni ha continuato a vivere in mezzo ai libri, e ad usare il cervello misurandosi con i problemi del mondo, del suo mondo.
Ci ha lasciato, come testimonianza di questo fervore intellettuale, una preziosa raccolta di suoi scritti e disegni, offerta con ammirevole modestia alla lettura commossa di noi che gli siamo sopravvissuti. "Storie vere… o quasi", dedicato "ai miei cari ed agli amici", è un testo di lettura avvincente, di racconti e memorie che ci presentano personaggi ed eventi di una storia passata, che però fa parte del nostro patrimonio genetico. Storie di amore pulito ed intenso. Personaggi di "balordi" come il Ratin e la Dolfina ed altri che nella loro piccole vicende struggenti testimoniano un passato che non va perduto. Densi di semplice umanità, sono i ricordi del tempo di guerra, rivissuti nell’ottica di un ragazzo innocente ma partecipe e curioso. E la Napoli dei suoi appunti anticipa, per alcuni aspetti, gli scenari di "Gomorra".
Un uomo di altri tempi, ma molto aggiornato. Uomini come lui sarebbero oggi preziosi.