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QT n. 6, giugno 2011 Servizi

Un Trentino troppo speciale...

...dove un diploma può valere più di una laurea

Nel Trentino dell’alta internazionalizzazione dell’Università, dell’eccellenza dei centri di ricerca, dei prestigiosi eventi culturali, inciampare nel localismo dei titoli di studio e della formazione professionale è a dir poco contraddittorio e per certi versi incomprensibile. Se la dimensione locale, coniugata all’Autonomia ed alla specificità di una terra di montagna, ha una sua profonda e legittima connotazione ed un’oggettiva ragione d’essere, rendere “local” anche il sapere, attraverso una formazione professionale blindata nei confronti di personale qualificato proveniente da fuori provincia non rappresenta certo un punto d’onore per l’impostazione dell’ordinamento scolastico provinciale.

Ma veniamo ai fatti. Sul blog del quotidiano l’Adige che tratta temi legati alla formazione e all’Università, da gennaio alla metà di aprile di quest’anno si leggono un paio di testimonianze emblematiche. Appartengono a due ragazze laureate in Scienze dell’Educazione e provenienti da due diverse regioni italiane, Lombardia ed Emilia Romagna, intenzionate a stabilirsi in Trentino e lavorare negli asili nido della nostra provincia.

“Durante una ricerca su internet - scrive Adua il 12 aprile - trovo l’ennesimo annuncio che mi innervosisce immensamente: ‘Avviso di concorso pubblico per esami a n. 2 posti di educatore asili nido di cui uno a tempo parziale - categoria C, Base’.

La rabbia nasce dal fatto che io non posso accedere a questo concorso semplicemente perché non ho nessuno dei titoli richiesti: nonostante abbia una laurea in servizio sociale, nonostante sia iscritta a ‘Scienze dell’Educazione - Indirizzo educatore d’infanzia e della preadolescenza’, nonostante nel 2005 abbia fatto un percorso di tirocinio in un asilo nido terminato con l’assunzione (prima con contratti a progetto e poi con contratto a tempo indeterminato), nonostante altri corsi di formazione sempre inerenti l’ambito della prima infanzia, nonostante tutto ciò... non ho i titoli necessari, non in Trentino.

Insomma in Trentino non avrei i titoli per iscrivermi ai concorsi locali: non posso frequentare il famoso ‘Baby Life’ e mi è negata persino la possibilità di partecipare al concorso per la ‘riqualifica del titolo’”.

Baby Life è un corso di formazione a cura dell’Irsrs (Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale), creato grazie ai Fondi Europei con delibera della Giunta Provinciale del 1° agosto 2003, dove si stabilisce che il titolo di studio richiesto per accedere ai servizi per la prima infanzia presenti sul territorio provinciale, in qualità di personale educativo è il seguente: diploma quinquennale di scuola media superiore, rilasciato dal liceo socio-psico-pedagogico, o titoli equipollenti, liceo delle scienze sociali, dirigente di comunità, tecnico di servizi sociali e assistente di comunità infantile, integrato con un corso di formazione professionale di almeno 1000 ore (Baby Life, appunto) che rilasci la qualifica di ‘Educatore nei nidi d’infanzia e nei servizi integrativi’. Chi come Adua, che viene da Milano ed è in possesso di una laurea, anzi quasi due, e di una significativa esperienza lavorativa nel settore, è fuori, sia dal corso che dal relativo concorso, a meno che non decida di abbandonare la sua seconda laurea, iscriversi all’ultimo anno di liceo in Scienze Sociali, prendere una maturità (un’altra) e iscriversi al ‘Baby Life’ con tanto di tirocinio, già ampiamente affrontati molti anni prima.

Sulla stessa lunghezza d’onda si trova Alessandra, che il 21 gennaio scrive: “Una laurea triennale vale meno di un diploma più un corso di formazione che quest’anno dura da marzo a dicembre? Perché un titolo superiore al diploma non mi permette, non dico di lavorare, ma nemmeno di accedere al corso di formazione?”.

Interpellata a tal proposito da un question time del consigliere provinciale Bruno Firmani, l’assessore provinciale all’istruzione Marta Dalmaso in parte ammette, argomentando tra i denti che “il corso di laurea in Scienza dell’Educazione in Trentino non c’è”; e che, sottinteso, bisogna sistemare la valanga di diplomati sfornati dai licei socio-pedagogici e sociali della comunicazione tridentini, che non hanno nessuna intenzione di andare a conseguire una laurea fuori provincia. E conclude peraltro ammettendo che “la materia necessita di un’approfondita riflessione”.

Vicende analoghe si sono verificate anche nell’ambito degli insegnanti di lingua italiana provenienti da altre regioni ed altamente qualificati, che chiedevano l’iscrizione nella Lista Facilitatori Linguistici. Blocchi di 100-150 ore di formazione accumulate, più altre esperienze, che qualsiasi commissione definirebbe qualificanti, maturate all’estero, o in giro per l’Italia, non valgono come 200 ore continuative di formazione trentina.

Una protezione inutile, anzi dannosa

Si tratta di clausole restrittive, provinciali nel senso più deteriore del termine, che altro non fanno se non contribuire a creare uno scudo protezionistico inutile e dannoso. Una vecchia concezione di protezione della trentinità che ricorda un certo tipo di politica di stampo democristiano.

Ma se cinquant’anni fa un certo grado di protezionismo aiutava a fornire qualche chance in più per uscire dall’isolamento, ora non giova più a nessuno e contribuisce all’arretramento. Non giova alla Provincia, che rischia perennemente ricorsi alle autorità competenti, con notevole dispendio di denari ed energie; non giova ai lavoratori trentini, che potrebbero trarre arricchimento da una libera circolazione della cultura e del sapere e da esperienze di colleghi di altri territori. Non giova, infine, ai nostri giovani, che oltrepassato il confine di Borghetto potrebbero scoprire che la loro terra non ha dato loro gli strumenti necessari per affrontare realtà più complesse e competitive.

Un dato è certo: ora i messaggi alle autorità competenti in materia e alla politica sono arrivati forti e chiari e da ambienti e soggetti diversi. Con un po’ di imbarazzo la politica ha decisamente accusato il colpo, promettendo un approfondimento ed eventuali revisioni. Non ci resta che attendere per vedere se veramente insieme ad apprezzabili ma fugaci approfondimenti culturali quali il Festival dell’Economia, si cercherà di spalancare le porte e a far circolare stimoli, idee, professioni e persone intenzionate a restare e contribuire al processo di crescita interna, o se più forte sarà la tentazione di continuare a creare illusioni perché nulla cambi e perché il potere possa sventolare classifiche e primati discutibili, perché conseguiti con regole che esistono solo qui.

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Commenti (19)

Non serve andare fuori provincia michela

Non serve andare fuori provincia ... ci sono molte ragazze trentine che hanno studiato fuori regione psicologia dello sviluppo, scienze dell'educazione ecc ... tutte lauree che in tutta italia permettono di lavorare come educatrici nido che però non possono lavorare nello LORO regione per via del babylife .... vi pare giusto???

Prendiamo nota Elena B. Beltrami

Hai ragione Nati, c'è qualcosa di strano, avere informazioni e' un tuo diritto. Noi faremo la nostra parte e ci informeremo, se vuoi contattarmi e lasciare i tuoi riferimenti puoi farlo scrivendo a elena.baiguerabeltrami@gmail.com
Oppure telefonando
Al 3387982232

Zero informazioni Nati

Sono circa due anni che tento di informarmi pera accedere alle selezioni di baby life, ho mandato mail telefonato ecc., ma in Provincia tutto tace, sui loro siti solo informazioni vecchie di anni, e' possibile?

Ale

Ciao, io volevo sapere quando faranno le "selezioni" per il baby life?

Simy

Ho un diploma psico-pedagogico e avrei voluto studiare all'università sc. Dell'educazione. Mi sono informata attraverso statistiche e testimonianze varie e dopo un po' di tempo ho capito che offriva poco dal punto di vista lavorativo. Mi oriento così verso logopedia e puericultura, lauree meno gettonate, ma che mi avrebbero permesso di coronare il mio sogno di lavorare con i bambini. Nel frattempo però appuro il fatto che con il mio diploma possp fare dei concorsi: giro l'Italia per farli, inspiegabilmente riesco a superare gli scritti e l'orale di un concorso, dopo averne prpvati 3 senza buon esito. Non ho avuto raccomandazioni o aiuti fortuiti, ma mi sono messa sotto a studiare sia per questi concorsi che per il test alle lauree sanitarie e alla fine ho vinto questo concorso. Ora lavoro a tempo indeterminato e ho cominciato a studiare sc. dell'educazione per approfondire le materie della mia pofessione. Quello che mi sento di dire è di guardarsi bene attorno e di valutare
bene prima di iniziare questo percorso di studi. Io lo volevo fare a tutti costi e leggevo tantissimi libri su
pedagogia, infanzia e asili, perché mi piacevano da
morire. Avevo deciso però di studiare altro, alla fine però
ho potuto coronare il mio sogno perché ci credevo e ho
pregato tanto affinché questa strada potesse dare i suoi
frutti e qualcuno ha ascoltatoqueste preghiere.

barbara

a gennaio è ripartito il babylife ma ancora con il mio diploma scientifico non ho potuto partecipare. non ho trovato le novità di cui mi parli mi puoi spiegare meglio per favore

elena baiguera beltr

Ciao Barbara
con la finanziaria 2012 è stato accolto un emendamento che è andato a modificare le possibilità di partecipazione al Baby Life. Insomma anche una piccola vittoria del nostro giornale che ha portato a galla il caso. Pertanto ora può partecipare anche chi ha conseguito una laurea breve in diverse discipline del comparto educazione e psicologia. Ti invio il link dell'istituto che organizxza i corsi, dove potrai trovare tutte le informazioni ed i riferimenti che ti servono.
http://irsrs.isite.it/corsi_1/scheda_corso.asp?IDCat=0&ID=122
Non mi resta che ringraziarti ed augurarti in bocca al lupo, se avrai tempo e voglia contattami ancora e fammi se è andato tutto bene, mi servirà per altre amiche che spesso fanno riferimento a questo articolo per chiedere aiuto o informazioni.
Elena

barbara

come ed. prof. ho sostenuto esami di pedagogia, pedagogia speciale, psicologia dell'educazione, psicologia dell'età evolutiva, psicologia generale, psicologia dell'organizzazione, psicologia sociale, psicolpatologia...e ho a seminari quali: animazione e gioco, musicoterapia, psicomotricità e comunicazione non verbale... quale è il piano di studi del baby life

indignata

Conosco l'azione... mi sto muovendo anch'io!! Il giorno dell'incontro ero al lavoro; ma sostengo l'iniziativa; mi sto muovendo anch'io insieme al gruppo...

elena beltrami

Un avviso per Deborah, per la nostra amica indignata e per tutte le altre: un gruppetto di voi si è mossa politicamente e stiamo tentando di portare il problema all'assessore Dalmaso.Dopo aver letto l'interrogazione di IDV su Consiglio Provinciale Cronache Al Gruppo Consiliare IDV sono venute in tre. Dopo aver scoperto che in questa situazione siete oltre un centinaio, abbiamo consigliato loro:

- di esporre il problema anche al altri partiti di maggioranza in modo da poter fare un'azione congiunta e condivisa.

- di fare rete tra voi.

La nostra referente si chiama Ester Maines pomattola@libero.it

Credo che la prima cosa da fare è che nominiate un coordinamento, per noi sarebbe più facile avere una u due referenti che possano parlare a nome di tutte le altre

Grazie in bocca al lupo e a presto

Deborah

diplomata al liceo socio-psico-pedagogico a Bolzano e laureata in psicologia.....idem!

Indignata

Laureata in scienze dell'educazione; esperienza pluriennale con ruoli anche di ccordinamento in vari ambiti e con utenti delle più svariate età; avvicinatami al mondo zero-tre (con esperienza di quasi due anni totali), apprendo che non potrò mai avere un lavoro fisso; e ciò accade solo in Trentino (provate a farvi un giro nei bandi di concorso delle altre regioni!). A che scopo una donna con famiglia, che ha già esperienza e un buon titolo di studio, deve stare ferma per ben nove mesi?per ascoltare un corso che ti dà un'infarinatura di ciò che nella pratica del tuo lavoro quotidiano apprendi con molta più facilità?lavoro quotidiano, tra l'altro,che non tengono nemmeno in considerazione per l'iscrizione all'esame.Non è possibile tutto ciò!!Da Indignata.

elena beltrami

Grazie Giulia,
mi sono registrata ed ho potuto vedere tutte le vostre testimonianze. Bisogna intervenire e farlo con molta determinazione. Intanto vi proporrei di coordinarvi tra di voi e nominare una referente, con la quale possa interfacciarmi e comunicare eventuali iniziative.
Cercheremo di mobilitare la politica, magari con un disegno di legge.
Attendo dunque vostre notizie,
grazie un carissimo saluto a tutte

elena.baiguerabeltrami@gmail.com

Alessia

Io possiedo una maturità al liceo psico-socio pedagogico ed una laurea magistrale alla Facoltà di Sociologia di TRENTO e non posso accedere ai nidi. Vediamo forse una facoltà tanto umanictica in cui ho sostenuto gli stessi esami che si fanno al corso di babylife non è equiparabile? Ora non posso più accedere al corso. Valgono più sei mesi di corso di 5 duri anni di studio? Mah provo tanta invidia x le mie colleghe che 5 anni fa scelsero quel corso!!!!
Non ci sono parole, forse è meglio smettere di studiare, in questo mondo dove lo studio e la qualità non vengono avvantaggiati ad appannaggio di giovani dai facili costumi, ci si chiede come, sia possibile come mazzata ulteriore che anche le uniche possibilità neutre come questo corso ci vengano bloccate! Che schifezza

Elena B.Beltrami

Carissime,
Barbara, Erica e Paola,
vi ringrazio per i commenti e le testimonianze che avete portato. Ci aiuteranno a vigilare perchè l'assessore Dalmaso metta mano, come promesso in Consiglio Provinciale, alla materia quanto prima ed ancora a vigilare il Trentino non diventi il "feudo" privilegiato di chi ha fatto un certo tipo di percorso tutto locale. Oppure, ancor peggio un "sistema blindato" che non include chi viene da fuori provincia ed è maggiormente qualificato. In sostanza un esclusione del merito a tutto vantaggio dei percorsi locali, meno impegnativi e soprattutto che non hanno alcun valore fuori dal Trentino. Una sorta di regime monopolio scolastico di stampo medievale.
Parliamo tanto di internazionalizzazione universitaria, una delle più alte d'Italia, ma poi cadiamo su queste "bucce di banaba".
Condivido dunque con voi che al Baby Life si possa accedere con almeno due o tre percorsi in scienza dell'educazione, scienza della comunicazione e formazione sociale e liceo socio pedagogici. Ma soprattutto non devono rimanere fuori le lauree!! Sarebbe un unicum a dir poco insensato.
Al contempo farei del Baby Life un corso particolarmente duro e formativo in modo da poter dire che in Trentino abbiamo i migliori assistenti di asili nido d'Italia.

erica

condivido appieno il pensiero di Paola! una persona con diploma non può forse accedere ad ogni università con esame d'ammissione?!? SI! e quindi perchè non poter dare a queste ragazze la POSSIBILITA' di partecipare almeno al test d'ingresso!!!!! è assurdo non possano almeno tentare visto che hanno inoltre anche diplomi e lauree alle spalle con indirizzi umanistici. e poi... sarà il risultato del test d'ammissione a chiarire se sono adatte per questo lavoro o meno.

Paola

Io penso che la possibilità di partecipare alla selezione per frequentare il corso Baby life debba essere data a tutti quelli che hanno in possesso un diploma inerente al campo educativo. Perchè può accedere una persona con diploma di dirigente di comunità e non una persona con la qualifica di educatore professionale? Le materie pedagogiche d'esame del corso di educatore professionale sono praticamente le stesse del corso baby-life. Io penso che una persona con un diploma TRIENNALE di educatore professionale, abbia la preparazione, la competenza e sopratutto il diritto di poter partecipare alla selezione Baby-life.

barbara

io sono diplomata presso l'istituto regionale di studi e ricerca sociale come educatore professionale, ho sostenuto esami di psicologia generale e psicologia del ciclo di vita. Ho frequentato per tre anni un corso privato per la qualifica di psicomotricista. Sono insegnate di massaggio infantile. Sia con il titolo di educatore professionale sia con quello di educatore dei nidi di infanzia (baby life)si poteva lo scorso autunno accedere al concorso provinciale per assistente socio assistenziale. nonostante tutto io 1. non posso lavorare al nido 2. non posso iscrivermi e frequentare il baby life perchè non ho una delle maturità richieste 3. non posso frequentare un corso di laurea fuori provincia perchè da noi non è riconosciuto.
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