Smentite e complotti
Il vescovo di Trento, con “toni bassi” - commenta L’Adige - ha accennato alla vicenda dei sacerdoti pedofili, dicendo che i media hanno enfatizzato “casi dolorosi”. E in effetti dobbiamo accontentarci della pacatezza di Bressan, dopo aver sentito, da pulpiti ancor più elevati, vociferazioni di complotti ed altre tristi amenità. Ad esempio quella del card. Bertone, segretario di stato vaticano, che collega omosessualità e pedofilia; o quella di padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, che assimila la polemica contro una Chiesa fin qui tollerante nei confronti dei sacerdoti pedofili all’antisemitismo. Non contano granché le successive spiegazioni e smentite: le vicende della politica ci hanno insegnato quale valore hanno certe marce indietro.
Quando poi si scende di livello, i toni si fanno ancor più sbracati: nelle lettere all’Adige c’è chi parla di “crociata anticattolica” e di “offensiva post-sovietica”, mentre l’impareggiabile Pino Morandini se la prende con Giacobini e Illuministi, remoti mandanti morali di questo “indecente attacco”, risultato di “una pianificazione lobbistica mirata a screditare l’immagine della Chiesa”.
Ancor peggio, se possibile, le affermazioni di alcuni vescovi emeriti i quali, non avendo più nulla da attendersi dalla carriera, esibiscono senza pudori i loro istinti su alcuni organi del tradizionalismo cattolico più spinto; come “Pontifex”, un giornale online che quotidianamente fa la guerra agli omosessuali e alla pillola RU486 (“È un assassinio. È meno grave comprare una rivoltella”), ricorda che la scomunica ai comunisti è tuttora valida e sostiene che gli Ufo esistono e sono manifestazioni del demonio, indiscutibile verità rivelata dalla Madonna alla veggente americana Veronica Lueken.
Questo autorevole organo d’informazione ha intervistato mons. Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, il quale sostiene che a orchestrare tali manovre sono “i nemici di sempre dei cattolicesmo, ovvero massoni ed ebrei”. Ma stavolta - precisa - si tratta di “un attacco sionista...; loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi..., il crucifige l’hanno detto loro”. E difatti ne hanno pagato le conseguenze: “Il furore criminale nazista si scatenò per gli eccessi e le malversazioni economiche degli ebrei... la Germania era stanca delle angherie di chi praticava tassi di interesse da usura”.
Alla reazione sdegnata giunta da tante parti, il direttore del sito, Bruno Volpe, accorre in difesa spiegando: “Se hanno attaccato Benedetto XVI, figurarsi se i nipotini di Abramo ed Isacco non avrebbero cercato di tappare la bocca ad un povero e leale vescovo emerito”. Poi però il leale vescovo sospetta di averla fatta fuori dal vaso e smentisce tutto, al che il Volpe, infuriato, conferma invece ogni parola del suo interlocutore, minacciando di mettere in rete la registrazione dell’intervista. Lo fa in un editoriale che così spiega il voltafaccia del vescovo: “È bastato uno starnuto degli ebrei di America ed ecco la smentita”. E chiama a testimone della propria correttezza giornalistica il vescovo emerito di Oristano, mons. Pier Giuliano Tiddia, che lo assolve. Del resto, cos’ha detto di male Babini? Che c’era mai da smentire? “È innegabile - dice il monsignore - che storicamente i fatti da lui denunciati (il deicidio, n.d.r.) siano avvenuti”. E in soccorso di Babini arriva pure un terzo vescovo emerito, quello di Cosenza, Giuseppe Agostino.
Ma se invece degli ebrei fosse tutta colpa degli omosessuali? È la tesi - sempre su “Pontifex” - di Massimo Introvigne, che imputa il tutto a “una lobby gay che vuole trarre pretesto dalla questione dei preti pedofili per imbavagliare la Chiesa e impedirle di riproporre la sua dottrina sul carattere oggettivamente disordinato dell’atto omosessuale”.
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