Il re è nudo
Berlusconi comunica che è intenzionato a ‘dire tutto’ in Tv per dimostrare che è in atto una ‘persecuzione giudiziaria’ contro di lui. Da parte di chi? Da parte di giudici ‘comunisti’ (P.M. e giudici requirenti). Che novità!
Agli italiani peraltro non interessa se vi sia una persecuzione giudiziaria contro Berlusconi, se sia innocente o colpevole. Hanno altro a cui pensare, lavoratori e imprenditori, nella recessione che minaccia di travolgerli. Vorrebbero che il Governo si accingesse finalmente, dopo un anno di legislazione inconcludente, a stimolare le aziende con la riduzione fiscale, per esempio l’Irap, e a fermare l’emorragia dei licenziamenti. Di Berlusconi se ne infischiano e sperano che si tolga dai piedi il più presto possibile.
Berlusconi avrebbe dovuto ‘dire tutto’ ai giudici come gli altri cittadini, e già da un pezzo. Ma lui si ritiene superiore, inviato da Dio (che bestemmia ogni giorno con i suoi comportamenti), votato da una larga maggioranza e quindi impunibile. Non si ricorda della sentenza della Corte di Appello di Venezia che lo ha definito “spergiuro” ben prima che si occupasse di politica. Berlusconi ha fatto sua la convinzione del Lord vicario che, alla donna che lo accusa nella tragedia di Shakespeare, dice: ‘La mia menzogna avrà più peso della tua verità’. Non vi dubbio che nei secoli il potere abbia sempre contato più della verità. Ma la vergogna di Berlusconi è più specifica e attuale. Armato dell’arma delle Tv e dei giornali a lui asserviti, Berlusconi è forte, persuasivo, convincente, ma è anche nudo come il re della favola. La Corte di Cassazione nel luglio del 2007 ha dichiarato che “Berlusconi Silvio, Previti Cesare, Acampora Giovanni, Pacifico Attilio in concorso tra loro promettevano e versavano somme di denaro a Metta Vittorio, magistrato della Corte di Appello di Roma, affinché questi violasse i propri doveri di imparzialità allo scopo di favorire la famiglia Mondadori-Formenton”. Una sentenza passata in giudicato conferma dunque che Berlusconi è un grande corruttore. Quale uomo politico del mondo libero, a cominciare dal Presidente degli Stati Uniti, gravato da un simile marchio di vergogna, sarebbe tollerato alla testa del Governo? A Berlusconi non resta che una sola via dignitosa per scomparire dalla scena. Ma non lo farà: ‘Deus dementat quos perdere vult’.