Educazione fra tagli e spettacolo
Si è svolto a Rovereto con un folto pubblico - più di diecimila presenze - "Educa", primo incontro nazionale sull’educazione. Molti gli spunti di riflessione intorno a un tema divenuto di scottante attualità in seguito ai drastici tagli annunciati dal ministro Gelmini che, disertando l’invito degli organizzatori, si è ben guardata dal comparire davanti ad un’agguerrita platea formata per lo più da insegnanti. Il malumore era palpabile anche per il pubblico dei non addetti ai lavori, specialmente dopo la chicca sull’autorevole fonte che con tutta probabilità ha ispirato la riforma: lo studio presentato a Cernobbio da Siemens e Studio Ambrosetti, che porta il titolo significativo di "Sei proposte per far uscire dal coma profondo il sistema educativo italiano e far crescere il Pil di circa 6 miliardi di Euro all’anno…".
Anche la scuola costretta dunque a piegarsi alle ferree leggi dell’economia e dello spettacolo, come sottolineato dalla promozione stessa di iniziative di grande impatto mediatico (per cominciare, l’incontro con Francesca Neri e Pupi Avati), ma di discutibile ricaduta educativa.