Oriente Occidente, torna l’Africa
Dopo un timido accenno nella scorsa edizione, il Festival torna ad occuparsi del continente nero e delle contaminazioni sviluppatesi negli ultimi anni tra la cultura africana e il mondo occidentale. L’Africa che non rinuncia alla sua identità e alle sue tradizioni, ma le mescola, grazie alla danza, con altre influenze, nello spirito più autentico del métissage culturale promosso da "Oriente Occidente".
Dalla Costa d’Avorio arriva la compagnia di Georges Momboye, che presenta due spettacoli molto diversi: il primo, Boyakodah (che significa letteralmente "felicità in guerra"), strettamente legato agli scontritribali del mondo africano; il secondo ispirato invece ai rituali barbarici del popolo russo, in una libera interpretazione di due grandi classici della tradizione occidentale, L’Après-midi d’un Faune e Le Sacre du Printemps, entrambi coreografati tra il 1912 e il 1913 dal celebre Nijinsky. L’algerino Heddy Maalem presenta in prima assoluta la sua nuova creazione, Un Champ de Forces, messa in scena da una compagnia formata da danzatori senegalesi, francesi, giapponesi, spagnoli, olandesi e coreani.
Dalla Guadalupa arriva la coreografa creola Chantal Loial, che, con fare da antropologa, da anni si dedica ad un’appassionata attività di divulgazione della tradizione folcloristica delle Antille e dell’Africa. Impegnata in un viaggio senza confini, è invece la compagnia del francese François Verret che, per la sua epopea ispirata al Moby Dick di Melville, ha affidato il ruolo di narratrice principale alla giovane cantante del Ruanda Dorothée Munyaneza.
Dall’hip-hop della multietnica compagnia A’Corps, si passa poi al più alto repertorio della musica classica, con due libere interpretazioni delle composizioni di Bach (in salsa indiana nel Bharata Bach) e Beethoven (Sinfonia Eroica). Dopo uno sguardo al confuso Medioriente dell’israeliano Inbal Pinto, si torna infine nel cuore della vecchia Europa con la nuova creazione di Simona Bucci e con una serie di spettacoli alquanto sperimentali: La confidence des oiseaux ad ArteSella, che prevede la presenza in scena di un gruppo misto di danzatori e volatili, Barbe Bleu, interpretato invece da un gruppo di ballerini d’età compresa tra i 10 e i 14 anni, e PoèTanz, ispirato ai versi del poeta Edoardo Sanguineti.