Lap dance e giustizia
Come, in Italia, si scomoda inutilmente la magistratura: tre gradi di giudizio per stabilire che gli atti osceni in un circolo privato, sono senz'altro di pessimo gusto, ma non costituiscono reato.
E poi si dice la crisi della giustizia! Pensate che la Cassazione, sezione terza penale, ha dovuto occuparsi di un caso di Lap dance, che - per i pochi che non lo sapessero - è una danza lasciva, che mima atti sessuali in modo realistico e consente toccamenti tra ballerine seminude e anche con gli spettatori.
Ormai quasi tutto va a finire di fronte ai giudici e la giurisdizione è paralizzata. Io credo che casi del genere non accadano negli altri paesi in Europa.
E’ a tutti evidente che il buon costume va tutelato e l’osceno proibito. Ma bisogna trovare un sistema più snello e più efficace per fare argine alla spazzatura che inonda certi spettacoli, altrimenti la giustizia sarà travolta, e la vera criminalità avrà sempre maggiori possibilità di farla franca.
Si arriva, nel caso di specie, alla Cassazione dopo due gradi di giudizio: il Tribunale di Teramo aveva condannato e così la Corte di Appello dell’Aquila. La Cassazione invece assolve, giustamente. Tre gradi di giudizio, tempo, lavoro, tutto per niente. Ci consoliamo constatando che almeno la Cassazione ha ragione, cioè che la sentenza è corretta.
Il caso è il seguente. All’interno di un circolo, "Il rifugio degli artisti", viene tenuto uno spettacolo di Lap dance. Quando arrivano i Carabinieri lo spettacolo sta riscuotendo un enorme successo e gli spettatori non solo non sono disturbati o a disagio, ma vi partecipano calorosamente. Dagli atti e dal rapporto dei Carabinieri risulta che al circolo in questione si poteva accedere solo a pagamento e previo tesseramento, e che esso era frequentato solo da coloro, tutti maggiorenni, che volevano assistere a quello spettacolo. La Cassazione ha quindi rilevato che mancava nel fatto l’offensività concreta, perché nessuno degli spettatori provava disgusto e nemmeno sorpresa per il contenuto erotico dello spettacolo, ma anzi tutti dimostravano vivo interesse ed entusiasmo.
Non era pertanto ravvisabile, nel caso concreto, il reato di atti osceni.
Anche gli studenti dei primi anni di giurisprudenza sanno che gli atti osceni presuppongono una visibilità indiscriminata per costituire reato. E’ concepibile scomodare una serie di magistrati in tre gradi di giudizio per riaffermare un principio noto?
Per quanto riguarda il merito, è vero che de gustibus non est disputandum, ma a me pare che gli spettacoli di Lap dance (to lap significa leccare, per cui in italiano si potrebbe chiamare la "danza della leccata": il che è tutto un programma) che furoreggiano in tutta Italia indicano una inarrestabile tendenza al ribasso di qualunque standard di decenza e forse la crisi deontologica del sentimento del pudore, che avrà certamente influenza nel breve periodo anche sulla televisione. Non posso nemmeno consolarmi pensando che mille Lap dance sono meglio che una sola guerra in più. Se non erro, la Lap dance viene dagli Stati Uniti che hanno addirittura inventato la guerra preventiva. Stiamo freschi!
Tornando alla crisi della giustizia, le violazioni del codice stradale sono molto più pericolose della Lap dance, ma sono tutte oblazionabili e chi vuole ricorrere può rivolgersi al Prefetto o al Giudice di Pace, rendendo però la sentenza inappellabile. Altrimenti si ritorna fino alla Cassazione.
Non si potrebbe fare così anche per gli spettacoli di Lap dance, senza scomodare la Magistratura?