Dolomiti di Pace
E’ un calendario integrato di riflessioni e testimonianze, ma anche di musica e spettacolo, quello che fino al 24 agosto anima questo patrimonio naturale dell’umanità. Mentre strumenti e canti dai mondi più lontani permettono un viaggio straordinario nello spazio e nel tempo, "Dolomiti di Pace" prosegue la felice idea delle rassegne che già hanno coniugato montagne e critica del conflitto, trasportando per prati e rifugi il ragionare attraverso la filosofia, l’arte, la politica.
Si converte così un territorio da memoria della guerra a luogo di comunicazione sui grandi temi della contemporaneità, in primo luogo la guerra (dalla Palestina messa ad apertura emblematica, ai conflitti decennali e feroci dell’Africa), ma anche elementi determinanti per il futuro globale come equità, risorse, ambiente. Da luogo magico e respingente, contaminato dalla violenza organizzata prima e dal consumo di massa poi, la montagna viene eletta a luogo di incontro e impegno collettivo.
C’è in questo connubio tra turismo, arte e politica planetaria una forte seduzione, appena velata dalla cautela d’obbligo quando pace diventa un programma estivo. Ma in un tempo in cui le città, una volta battesimali di libertà, sono tramutate in bersaglio e trappola, guardiamo con ottimismo all’escursione in alta quota dove gli orizzonti si allargano oltre l’accettazione del presente.