Una sorpresa da 15 milioni di euro
Mezzolombardo: in un ospedale senza chirurgia né pronto soccorso arriva una costosa tecnologia d’avanguardia. La cosa ha un senso?
Nel novembre scorso è emersa l’intenzione dell’azienda sanitaria di collocare nell’ospedale di Mezzolombardo un tecnologia altamente specializzata: la TC-PET. La CGIL Sanità ha subito avanzato le sue perplessità per la collocazione a Mezzolombardo di una apparecchiatura che, come appare dalla scheda, è destinata ad un uso altamente specialistico. Il sindacato ha contestato anche la scelta in sé segnalando l’alto costo (circa 15 milioni di euro) e la possibilità di soluzioni diverse adottate da altre regioni italiane. Agli amministratori di Mezzolombardo, invece, l’indicazione dell’Azienda sanitaria ha solleticato sentimenti patriottici e, in maniera trasversale, le forze politiche si sono espresse a favore di una soluzione che, a loro detta, solleverebbe le sorti, scadute, del locale ospedale.
Non va dimenticato che l’ospedale della Rotaliana, negli ultimi quindici anni ha perduto funzioni ritenute fondamentali affinché una struttura possa definirsi tale. Risultando il più prossimo al S.Chiara di Trento, ha subìto più degli altri ospedali periferici l’opera di ristrutturazione iniziata negli anni ‘80. Oltre a decine di posti letto sono saltati, per restare agli ultimi tempi, il reparto di chirurgia e di conseguenza anche il pronto soccorso, degradato a "primo soccorso". Sulle vicende dell’ospedale, a Mezzolombardo si sono combattute in passato intense battaglie politiche (si è consumata anche una crisi di giunta con successivo commissariamento del comune). La materia, insomma, è di quelle ad alta sensibilità. O meglio, lo era. Ora, però, anche se con meno pathos, sono stati coinvolti gli altri comuni.Infatti, il sindaco di Mezzolombardo, anche in qualità di presidente del Distretto sanitario, con un ordine del giorno steso di suo pugno ha voluto coinvolgere le amministrazioni vicine: dalla piana Rotaliana all’altopiano della Paganella, da Lavis alla bassa Val di Non.
Ma non tutto è andato per il meglio. Alcuni Consigli comunali hanno già approvato l’ordine del giorno che dichiara di "condividere la scelta di individuare nel presidio ospedaliero San Giovanni il luogo ove collocare il centro PET" ed auspica "che la Giunta provinciale, in esito agli approfondimenti in corso, confermi la scelta fatta nella precedente legislatura". Altri non si sono ancora espressi. Qualcheduno (Lavis) ha respinto la scelta della PET a Mezzolombardo, e qualcun altro ha approvato con critiche e modifiche (Zambana), mentre a Mezzocorona hanno approvato due provvedimenti: quello inviato da Mezzolombardo e un altro che invita la Provincia a dotare l’ospedale locale di servizi immediatamente fruibili dalla popolazione.
I medici che si sono espressi (anche in veste di consiglieri comunali), hanno criticato invece la scelta della Giunta provinciale e han detto chiaro e tondo che l’ospedale locale andrebbe riqualificato con interventi concreti. Per l’assessore di Mezzocorona, ad esempio, "la PET-TAC può andare anche bene, ma se si pensa che questa rappresenti la risposta alle esigenze sanitarie della popolazione della zona sarebbe un illuderci ed illudere i nostri amministrati. L’ospedale deve essere riempito di funzionalità che nel tempo sono state invece eliminate. Penso a radiologia, al laboratorio ed al pronto soccorso".