Scandalo a teatro
Veramente ridicolo lo scandalo suscitato dallo spettacolo "I Negri" interpretante il testo di Jean Genet. Chi si scandalizza non conosce l’autore e non ha nessuna considerazione per lo sforzo interpretativo del regista.
Come lo scemo che guarda al dito invece che alla luna che esso indica, questi inorriditi e scandalizzati spettatori che sono usciti dalla sala sono caduti nel geniale trabocchetto di Genet: sono diventati attori a loro insaputa, recitando alla perfezione la parte dei bianchi colpiti e offesi dal disprezzo espresso dall’autore nei loro confronti in quanto sfruttatori, privi di anima e di sangue, incapaci di distinguere un negro dall’altro, detentori (sedicenti) di un diritto divino alla sopraffazione ("Abbiate fiducia, maestà, Dio è bianco... da duemila anni Dio è bianco...").
Davvero siamo così provincialotti a Trento da non saper cogliere il contenuto di lotta classista espresso anche attraverso il nudo, l’osceno e la bestemmia? Per certi aspetti questo non é altro che una riedizione dello scandalo curiale per il crocifisso del De Carli... o no?