Bufala Beat
Operazione nostalgia teoricamente astuta, ma gestita malissimo: al Pallazzetto dello Sport di Trento il concerto-rassegna dei gruppi rock degli anni '60, presenta gruppi spelacchiati e musica scadente.
"Ma che colpa abbiamo noi?" - cantavano i Rokes di Shel Shapiro negli anni Sessanta. E che colpa può mai avere un pubblico numeroso (circa duemila persone) e pagante per vedersi propinare uno dei più brutti concerti degli ultimi anni?
Intendiamoci: non discutiamo l’astuta operazione nostalgia ideata dall’ex Equipe 84 Alfio Cantarella, ma la qualità musicale della proposta che di "beat" non aveva proprio niente.
Alcuni gruppi, Corvi in testa (che peraltro non erano granché neppure nei loro tempi migliori), sono apparsi davvero spelacchiati. Altri, i New Trolls, hanno suonato con voce e tastiere in playback (!). Che dire poi di Maurizio Vandelli che doveva essere il clou della serata e che ha martoriato con terribili arrangiamenti anni Ottanta canzoni bellissime come "29 settembre", "Bang bang", ecc..? Peccato perché la voce è rimasta bella e capace ancora di affascinare, ma le tastiere elettroniche hanno provveduto a spazzare via tutto. Se poi ci mettiamo un look comprendente doppiopetto blu elettrico e capello alla Ivana Spagna, il quadro è completo.
Unici a salvarsi dal marasma generale Franco Oppini (ex Gatti di Vicolo Miracoli), spigliato e abile a presentare la serata, e lo Spencer Davis Group, celebre band inglese di rhythm ‘n blues.
Ma non basta una buon gruppo e un bravo presentatore per la riuscita di un concerto, e così i pochi che hanno resistito fino alla fine se ne vanno delusi. Unico soddifatto il giornalista de L’Adige, che parla di "una vera festa, conclusa con tanta allegria e tanta buona, buonissima musica…"
Abbiamo visto lo stesso concerto? "The answer, my friend, is blowin’ in the wind…"