I molti lati oscuri della vicenda del Centro Omega
Alcune settimane fa il Consiglio comunale di Arco si è occupato della regolarità della concessione edilizia rilasciata per l’edificazione del Centro Omega. Le risposte fornite dall’assessore competente alle interpellanze presentate in proposito sono state rassicuranti in merito al rispetto delle norme urbanistiche in vigore all’epoca della delibera della Commissione edilizia.
Dobbiamo dire che le assicurazioni date, come esse sono state riportate dai giornali, non ci hanno affatto convinto.
Ricordiamo innanzitutto che il rilascio della concessione, nella sua versione definitiva, è avvenuto il 13 dicembre 2001 ovvero 6 giorni prima dell’entrata in vigore delle varianti alle norme urbanistiche che per l’area interessata avrebbero introdotto parametri di edificabilità molto più restrittivi. Perché, anche in questo caso, si è fatta una corsa contro il tempo per consentire la costruzione di un edificio con volumi così impattanti? In proposito bisogna anche segnalare la responsabilità della Provincia che, con rapidità di tempi per lo meno sospetta, ha ceduto un lotto di terreno di sua proprietà posto a sud della rotatoria all’immobiliare proprietaria del Centro Omega.
La cessione di questa superficie, acquisita dalla Provincia in previsione di futuri ampliamenti della sede stradale, ha dato il via libera all’enorme aumento volumetrico della costruzione. Occorre rimarcare che tale compravendita è avvenuta a valori economici che non hanno tutelato, a nostro parere, il pubblico interesse.
Ma accanto a queste perplessità sui tempi di approvazione della concessione, ancora più rilevanti sono i dubbi circa la liceità della stessa. In considerazione della ubicazione dell’edificio in corrispondenza di una rotatoria molto trafficata, riteniamo fosse indispensabile da parte della Commissione edilizia l’acquisizione del parere del Servizio strade della Provincia. Nella documentazione in nostro possesso non risulta questo documento. In altri casi, come lo Space Center, tale valutazione è stata fatta.
Domandiamo allora: perché non si è voluto interpellare il suddetto servizio provinciale quando per lo meno il buon senso consigliava ciò? Forse si temeva che un eventuale parere negativo avrebbe poi sconsigliato la cessione del terreno e quindi di fatto inibito la costruzione dell’immobile?
Sul tema della pericolosità degli accessi al Centro Omega, non risulta agli atti neppure un parere del comandante dei vigili urbani (regolarmente acquisito, anche se poi non osservato, nel caso dello Space Center). Si aveva paura che eventuali suoi giudizi negativi potessero precludere il progetto o quanto meno ritardarne l’iter? Ricordiamo che in data 26 luglio 2002 il signor Travaglia ha inviato alla Provincia una nota per segnalare la pericolosità dell’imbocco della strada del Linfano e quindi la necessità di ampliamento di questo tratto di strada. Se questa lettera fosse arrivata in Provincia prima del rilascio della concessione, riteniamo logico pensare che la PAT non avrebbe ceduto un terreno così prezioso per garantire la sicurezza stradale.
Ma veniamo al punto critico dell’osservanza della fascia di rispetto relativamente alla strada del Linfano. L’assessore Bresciani ha affermato che il tratto della S.S. 249 posto a sud della rotatoria è classificato dal Piano Regolatore come strada di interesse comunale e pertanto la distanza minima prescritta dalle strade è di 5 metri. Precisiamo che l’art. 44 comma 4 del PRG, in conformità al Piano Urbanistico Provinciale, classifica di terza categoria le seguenti strade: S.S 249 Gardesana Orientale, S.S. 45 bis Gardesana Occidentale e S.P. 118 San Giorgio, pertanto con fascia di rispetto di 15 metri.
Crediamo che ogni persona di buon senso si ribelli all’idea che un’arteria intensamente utilizzata da mezzi pesanti sia equiparata, ai fini della fascia di rispetto, ad una qualsiasi strada interpoderale. Perché, ci chiediamo, amministratori e tecnici locali e provinciali hanno consentito questo declassamento (nel caso sia nel giusto l’assessore ai lavori pubblici) di una strada statale, aprendo cosi la strada alla costruzione di un edificio così impattante?
A proposito di impatto ha provveduto qualcuno a verificare il totale dei metri cubi edificati rispetto ai metri cubi concessi?
Infine una considerazione circa la destinazione d’uso del Centro Omega. Autorizzato come sede di attività produttive artigianali, finirà di fatto, a quanto ci risulta, per ospitare vari esercizi commerciali e, sembra, addirittura un luogo di culto. Con ciò violando principi elementari di correttezza urbanistica.
WWF Sezione Basso Sarca Comitato per lo sviluppo sostenibile