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Consigli per le vacanze

Sulle bottiglie nei ristoranti, gli aumenti da euro, la solita Telecom, i viaggi "tutto compreso".

Al ristorante. Nei bar e nei ristoranti pretendete l’apertura delle bottiglie davanti a voi. Dopo la triste vicenda del bambino che al ristorante, anziché acqua, ha bevuto detersivo probabilmente per un errore del cameriere, le associazioni dei consumatori hanno diffidato Ministero della Salute e NAS affinché dispongano controlli presso tutti i ristoranti per accertare sia le condizioni igieniche, sia che i gestori non aggiungano i "resti " alle bottiglie d’acqua.

E’ nota infatti la pratica seguita da troppi ristoratori che, per risparmiare, mettono insieme l’acqua che avanza nelle bottiglie alla fine dei pasti dei clienti,in modo tale da fare, con tali resti, altre bottiglie piene. Questa pratica mette a rischio la salute dei cittadini, perché rappresenta un’ottima via per la diffusione di malattie, e inoltre viola le disposizioni in materia di igiene.

Per questo le associazioni dei consumatori invitano gli utenti a fare molta attenzione (specialmente quando si è in vacanza ) nel momento in cui consumano pasti presso ristoranti e pizzerie a pretendere che le bottiglie d’acqua, di vino e di ogni altra bibita vengano aperte dal cameriere direttamente al tavolo dinanzi al consumatore.

Aumenti da euro. Una giornata al mare costerà fino a 10 euro in più rispetto allo scorso anno: tenerne conto prima di partire per le vacanze o per i week-end.

La nuova moneta si è rivelata una maledizione per i consumatori, per il fenomeno dell’arrotondamento selvaggio. E anche gli stabilimenti balneari sono stati contagiati da tale fenomeno. Il Codacons ha effettuato un’indagine in tutta Italia, contattando molti stabilimenti sparsi sul territorio nazionale, ed ha scoperto che il prezzo di sdrai, lettini ed ombrelloni ha subito una lievitazione non indifferente. Il prezzo medio di un lettino per un intero giorno è passato dalle vecchie 12.000 lire agli attuali 7 euro (13.553 lire ); uguale quello degli ombrelloni, sempre per un giorno, che da 12.000 lire passa a 7 euro; più contenuto invece l’aumento del prezzo di uno sdraio, per il quale occorrono in media 5.50 euro (10.649 lire ) contro le vecchie 10.000 lire. A questi dati bisogna inoltre aggiungere arrotondamenti al rialzo dei prezzi dei gelati, bibite, acqua minerale, parcheggi, ecc..

Una giornata al mare, quindi, quest’anno potrà arrivare a costare complessivamente addirittura 10 euro in più rispetto allo scorso anno. Dunque, due settimane di ferie estive al mare alleggeriranno le tasche dei consumatori di ben 140 euro in più.

Ancora a proposito di Telecom. Abbiamo verificato che quanto ci aveva segnalato un utente di Trento, circa l’illegittimità delle spese per l’invio della fattura da parte di Telecom risponde al vero.

La Telecom difatti fa pagare al cliente anche le spese di spedizione della bolletta. Non contenta di chiedere soldi per far pervenire la fattura, come se il consumatore dovesse esserle grato per averla ricevuta, ci aggiunge ovviamente anche l’Iva sul francobollo.

Il costo è di 31 centesimi di euro (600 lire) per ogni invio + Iva. Non è molto. Provate però a moltiplicare tutti gli abbonati Telecom per il numero di fatture ricevute ogni anno, allora ci si accorgerà che si tratta di miliardi. Inoltre questa pratica avviene da anni, per non dire da sempre.

Il personale della Telecom, da noi contattato per chiarimenti, ha risposto che considerano l’invio come un servizio a favore del cliente: bel favore!

La tesi della Telecom è che i corrispettivi delle prestazioni accessorie, se la prestazione principale è soggetta all’Iva, concorrono a formare la base imponibile, secondo quanto stabilito dall’art. 12 del D.P.R. n. 633/1972. Cioè se ti fanno pagare la spedizione della fattura devono addebitarti anche l’Iva.Vero. Peccato però che l’art. 21 dello stesso decreto, così come modificato dall’art. 1 del D.P.R. 29 gennaio 1979 n. 24 stabilisca all’ultimo comma che "le spese di emissione della fattura e dei conseguenti adempimenti e formalità non possono formare oggetto di addebito a qualsiasi titolo". Per spese di emissione si intende ovviamente anche la spedizione. Quindi non si devono alla Telecom né i 31 centesimi né l’Iva sui 31 centesimi. D’altronde nessun altro applica questo balzello: né l’Enel, né le società del gas, né le altre compagnie telefoniche.

Il Codacons ha presentato, contro la Telecom, un esposto all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, affinché accertino eventuali violazioni a danno degli utenti commesse dalla società telefonica, chiedendo inoltre la restituzione agli utenti di quanto illegittimamente percepito in tutti questi anni.

Appena avremo la risposta sarà nostro dovere comunicarlo per eventuali azioni risarcitorie.

Viaggi "tutto compreso". Per tutti coloro che si affidano alle agenzie di viaggio per le proprie vacanze dobbiamo dire che c’è stata un’importante sentenza della Corte di Giustizia per tutelare il turista-consumatore.

Il 30 aprile scorso è stata infatti pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea una sentenza la quale ha stabilito che non vi è alcun elemento nella direttiva 1990/314 CE concernente i viaggi "tutto compreso" che permetta l’esclusione dei viaggi organizzati da un’agenzia di viaggio su domanda del consumatore o di un gruppo ristretto di consumatori e conformemente alle loro richieste (ossia viaggi "su misura") dall’espressione di viaggi "tutto compreso". La Corte ha rilevato innanzitutto che, perché un servizio possa essere qualificato "tutto compreso", è sufficiente che la combinazione di servizi turistici venduti da un’agenzia di viaggi ad un prezzo forfettario comprenda due dei seguenti tre tipi di servizi: il trasporto, l’alloggio, e altri servizi turistici non accessori al trasporto o all’alloggio che costituiscono una parte significativa del tutto compreso; e che detto servizio superi le 24 ore o comprenda un pernottamento.

La Corte ha quindi affermato che l’espressione di viaggio "tutto compreso" include i viaggi "su misura".

Questa sentenza si traduce in un enorme vantaggio per i consumatori, i quali potranno avvalersi delle particolari tutele previste dal legislatore nel decreto 111/95, inerenti i viaggi tutto compreso. Così ad esempio, se il prezzo del viaggio organizzato dalla vostra agenzia aumenta in misura superiore al 10%, potrete tranquillamente recedere dal contratto senza pagare penali, così come potrete recedere se l’agenzia modifica le condizioni contrattuali del vostro viaggio "su misura" senza il vostro consenso.