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QT n. 8, 20 aprile 2002 Monitor

Nada, lezione d’artista

Quando ormai pensavo di archiviare il concerto di Paolo Conte come il migliore della stagione (Paolo Conte, il nostro Mandrake), chi ti arriva a sconvolgere tutto con la sua sensuale dolcezza?

Nada di Toscana, la voce più viva della musica d’autore. E sentirla cantare dopo le esibizioni piuttosto mediocri del Premio Pavanello, in cui si salvano solo Davide Ariasso con la bella "Limacuore" e Leonardo Maggi con "La milonga del sognatore", è una lezione d’artista per noi del pubblico e per gli aspiranti giovani cantautori.

Il concerto ruota attorno a "L’amore è fortissimo e il corpo no", ultimo album dell’artista. Uno di quegli album a cinque stelle che nel circuito discografico passa quasi inosservato , e non certo per demeriti dell’artista. "Giulia", "Meraviglioso", "In generale", "La musica antica", i brani migliori, lievemente sospesi fra tradizione e modernità, ulteriormente valorizzati, in concerto, da sensuali movenze corporee . E poi un autentico capolavoro, "Grazie", dichiarazione d’amore e di passione che spicca per intensità sopra il panorama della Canzonetta per Tre Sole Rime: sole, cuore e amore.

"Grazie per avermi stretta più forte,/ per avermi anche ascoltata quando non dicevo niente /perché lo sai io a volte non ci sono ma sembro, /senza saperlo mi tormento". E forse in passato si sarà pure tormentata parecchio Nada, che di cognome fa Malanima, ma quello che trasmette adesso è la travolgente vitalità di una splendida ragazza di quarantotto anni. Completano il concerto alcune delle sue canzoni più celebri , "Ma che freddo fa" e "Amore disperato", e due originali versioni di "Venezia Istanbul" di Battiato e "Come faceva freddo" di Piero Ciampi, grande poeta e cantautore livornese ormai dimenticato.Da brividi poi la sua versione di "Maremma", antico canto tradizionale toscano.

Tutto merito di quella sua voce di roca dolcezza, alla Janis Joplin, da cui tutte le toscanacce doc, dalla Nannini a Irene Grandi, hanno rubacchiato qualcosina. E suggeriamo anche alla soporifera Elisa, esibitasi un paio di giorni dopo all’Auditurium, di carpire un po’ dell’energia di Nada, esemplare raro di fascinoso animale da palcoscenico.

Ottimi i musicisti, il tecnico luci e per una volta anche il mixerista, che ha saputo domare l’acustica del Sociale, piuttosto refrattaria agli impianti amplificati.

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