Il ritorno (camuffato) di Marcantoni
Mauro Marcantoni sull'Alto Adige occupa pagine intervistando Dellai e Durnwalder. Ma non è un giornalista, bensì un politico, un'eminenza grigia...
"Usciamo insieme dalla crisi infinita" "La sfida? Lingue e Internet" recitano i titoloni (convenzionali, ma l’originalità è sempre difficile) delle due pagine. Si tratta di una maxi-intervista a Lorenzo Dellai, che occupa due pagine dell’Alto Adige di domenica 16 settembre. Intervista benevola, un guancia a guancia intervistato-intervistatore: il primo si può permettere, senza alcun cenno di obiezione, frasi come "Certi ambientalisti sono i peggiori nemici di una seria politica ambientale"; il secondo sparge ulteriore miele in un proprio intervento a commento (denominato "L’analisi") dal significativo titolo "Tra tanti sbagli la sua giunta ha fatto di più".
La cosa di per sé non dovrebbe stupire: che ci siano dei commentatori politici che prendano sul serio un presidente arrivato al capolinea, è nel normale ordine delle cose. Il fatto è che l’autore delle due pagine non è un giornalista, non è un commentatore dell’Alto Adige: è un politico esso stesso.
La firma infatti, ripresa più volte, è quella di Mauro Marcantoni. Figura a suo tempo di grande importanza nel mondo politico trentino. Democristiano, capogruppo al consiglio comunale di Trento proprio quando Dellai era sindaco (con il quale era in perfetta sintonia); ma soprattutto eminenza grigia della Provincia, da dove – dirigente generale – faceva e disfaceva, posizionato nelle stanze dove si premono i bottoni veri del potere. Alla crisi della Dc seguì quella personale di Marcantoni, padrino dello scandaloso sperpero di miliardi pubblici nell’inusitato Museo Caproni: l’inchiesta giudiziaria che seguì, lo scagionò dal punto di vista penale, ma non da quello politico, la sentenza bollò con parole severissime l’intera operazione.
Da alcuni anni Marcantoni è tornato alla politica, ma per vie traverse. Con la scalata dei "culi di pietra" (la coppia Gianni Bort e Mario Oss) al vertice dell’Unione Commercio e Turismo (e ai miliardi della controllata Seac) si è avuta anche l’assunzione, come "consulente" proprio di Marcantoni (e poi di Mario Malossini). In realtà il trio Bort-Oss-Marcantoni lavora per rientrare nell’agone politico, in prima o per interposta persona, utilizzando l’Unione Commercio come rampa di lancio.
All’Alto Adige queste cose le sanno. E allora (l’intervista a Dellai, la settimana prima era stata preceduta da analoga intervistona a Durnwalder) come mai si danno quattro pagine a un politico, per fare il politico, ma surrettiziamente, utilizzando il media come giornalista?