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Caro segretario dei DS…

Caro segretario dei DS, apprezzo i tuoi tentativi (vedi E i partiti si innervosirono) di giustificare lo sfascio sociale che l’attuale Giunta provinciale sta seminando, ma non mi/ci convinci, anzi. Preoccupa la tua accusa nei confronti di noi ambientalisti di essere elitari e la conseguente scelta del tuo partito di adeguarsi al profilo più basso del fare politica.

Ti ricordo che nel vicino 30 giugno 2000 a Monaco di Baviera irridevi la miopia di Dellai e del centrodestra trentino, degli industriali ancora fermi allo sviluppo stile anni Sessanta: assieme al sottoscritto ti accaloravi nel sentire le tesi delle socialdemocrazie alpine sullo sviluppo qualitativo, sulle alternative agli errori passati, sul valore naturalistico delle Alpi, i tanti che dal quel convegno erano usciti, tutti alternativi allo sci e alle autostrade d’asfalto. La tua conversione, e del tuo partito, e dei Verdi alle logiche di Olivieri, Detomas, Boato porta alla sconfitta quella cultura che lì in Germania - guarda caso - non era affatto elitaria, ma sostenuta anche da una destra certamente più acuta e lungimirante della nostra. L’essersi adagiati nei bassofondi culturali propri dei Moser e di un miope "centro" non può essere letto come un merito. Intanto Dellai ottiene tutto, anche la demolizione della VIA, con Pinter e Berasi pienamente soddisfatti. A loro sono stati lasciati, come ben dici, blocchi cartacei, ben tre atti di indirizzo, o il Manifesto delle Alpi. Propositi, obiettivi che ad ogni seduta di giunta vengono smentiti, stracciati dalla forza degli atti di governo, cioè dalle delibere.

Nel vostro agire ormai non esiste più una società trentina, la sua complessità, ma un insieme di appetiti corporativi che vanno soddisfatti: impiantisti, albergatori, industriali. Ma vi siete mai chiesti quale futuro Trentino vorreste passare ai vostri figli? Perché sentite tanto forte il desiderio di omologare la nostra autonomia verso il basso e cancellare quanto di positivo, pur fra tante contraddizioni, era stato costruito nel passato? Perché vi divertite a stracciare i principi base di una civiltà, il valore delle leggi (delibera su val Jumela, parchi naturali e variante al PUP)?

Non siete percorsi da un minimo di orgoglio? Perché non avete recepito alcuna delle proposte pervenute dal mondo ambientalista? Perché, non solo a Trento, ma anche a livello nazionale, ci state umiliando passando da una piccola cosa, la legge sull’eliturismo bloccata ormai sul traguardo dal relatore DS per arrivare ai Verdi costruttori di ponti, perfino a Messina, proprio nei giorni della sconfessione del progetto pubblicata dal Sole 24 Ore?

La politica è sintesi - hai giustamente affermato. Ma non è genuflettendosi a Dellai che si fa sintesi: questa è debolezza, o è sinonimo di incapacità, o ancora misera scelta di potere. In ognuno dei tre casi la sinistra e le forze ambientaliste leggono delusione. Lo saprai quanto sia esigente e attenta la cultura della sinistra: immagina un po’ il volontariato ambientalista (sì, perché noi siamo volontariato), a differenza delle semplificazioni leggibili nei messaggi e nell’agire della destra. Ed allora, perché all’interno della sintesi avete scelto di umiliare un’area che vi aveva sostenuto con tanta energia e passione prima nel 1996, e poi nel novembre 1998?

Fino al 24 settembre 2000 queste aree erano ancora pronte a sostenervi: nonostante le scelte del governo nazionale sui terreni della guerra e della pace, eravamo disposti ancora a spenderci con tutte le nostre energie. Oggi tanti di noi rimarranno spettatori, ci avete tolto l’anima, ma ricordatevelo a maggio: voi, siete stati voi che ci avete tolto l’anima. Non venite ad accusarci di essere responsabili di aver consegnato il Trentino nelle mani del centro-destra, delle miserie che siamo costretti a leggere da Fontan, Gubert o Divina. Noi non volevamo arrivare a questo, ma non possiamo nemmeno accettare di camminare nell’arsura, accanto a personaggi che giornalmente si prostrano davanti ai poteri forti e che hanno dimenticato chi li aveva sostenuti.

Ricordati il 30 giugno 2000 a Monaco, ripensa a Dolomiti Monumento del Mondo, prova a rileggere Aldo Gorfer o la Convenzione delle Alpi, ripensa ad uno sviluppo strutturato nel lungo periodo. E vedrai quali strade sia necessario abbandonare e quali intraprendere.

Ma ormai è troppo tardi, Dellai ha già incassato.

E’ questa la sintesi reclamata dalla politica dei DS e dei Verdi?