Silenzio stampa, prego!
Le ultime iniziative di Franco Tretter.
Saremo birichini, saremo irriverenti, ma non siamo maramaldi (né tantomeno "pornografici", checché ne dica l’iracondo Dellai). E così, al primo annuncio comparso sui giornali il 2 febbraio delle ultime mosse di Franco Tretter (la creazione di "un nuovo soggetto politico, ‘Giustizia e Democrazia’" e soprattutto "lo sciopero della fame… per dare più visibilità alla battaglia politica contro l’accanimento giudiziario nei miei confronti", abbiamo immediatamente respinto la tentazione di dedicare a quella notizia la nostra attenzione: ci pareva una crudeltà gratuita.
Se abbiamo cambiato idea è perché sui quotidiani è stato dato alla vicenda un enorme risalto, finendo per accreditare l’idea che l’ex leader del PATT abbia proceduto sì in maniera insolita, ma comunque sempre all’interno del normale agire politico.
E dire che le premesse, secondo quegli stessi quotidiani, andavano in tutt’altra direzione. L’annuncio, fatto da Tretter "di fronte a un’aula consiliare semideserta" provoca infatti, tranne due sole eccezioni (Andreotti e Panizza) un evidente disagio: Tretter ha alle spalle sì delle archiviazioni, ma anche dei rinvii a giudizio e delle condanne in primo grado, e che si atteggi così platealmente a vittima è forse giustificabile sul piano umano, viste anche le ripercussioni da lui patite sulla salute, ma da lì ad ottenere solidarietà politica ce ne corre. E così, il sentimento prevalente è la "comprensione, ma fino a un certo punto… il mondo politico trentino si dimostra piuttosto tiepido". E ancora: "Imbarazzo da parte delle autorità istituzionali, silenzio dei magistrati".
Il più esplicito è Claudio Taverna: "Ma che senso ha?"; il più cattivo Giorgio Gelmetti, ex segretario organizzativo dello stesso PATT e a lungo fiero oppositore di Tretter: "Francamente quello che fa Tretter non mi interessa più. Quello che è certo, però, è che Tretter non fa mai nulla per nulla". Il più pungente, Franco de Battaglia, che sulla permanenza di Tretter nel palazzo della Regione per lo sciopero della fame commenta : "Il Consiglio provinciale non è proprietà degli eletti, che possano farne il loro retrobottega o la loro dépendance"
Fate queste premesse, non si capisce la conclusione che ne trae, ad esempio, l’Alto Adige, dicendo che "la ‘bomba di Franco Tretter ha avuto l’effetto di un colpo allo stomaco alla classe politica locale".
"Il nuovo partito di Tretter preoccupa il PATT" - si argomenta: cosa succederebbe infatti se il fantomatico "Giustizia e Democrazia" si presentasse alle elezioni? E’ noto che Tretter non è proprio d’accordo con la svolta filo-leghista del suo ex partito…
Quando poi l’interpretazione "politica" perde decisamente vigore, si prosegue con dei pezzi "di colore" sullo sciopero della fame, ove si riferiscono impietosamente le parole di Tretter, dai consueti accenti auto-celebrativi: "Di fronte ad un usciere e al suo ex autista ricorda i tempi passati. Gli viene in mente di quando era presidente del Consiglio regionale e girava il Trentino: ‘Mi piaceva stare con la gente. Andavo a mangiare la trippa: io i salotti non li ho mai frequentati".
"Non mi sono dimesso nei giorni più difficili, né lo farò in futuro. Lo debbo per rispetto alla gente che mi ha votato".
"In molti mi hanno chiesto di desistere, ma io non mollo. Non torno indietro".
"Sono consapevole di essere come Davide contro Golia, ma vado avanti lo stesso".
"Ho già perso15 chili e non ho paura, anche se i medici mi sconsigliano di farlo, viste le mie condizioni di salute".
"A Natale ho mandato solo 40 biglietti, mentre ne ho ricevuti più di 500" (ma ahilui, il 16 febbraio dell’anno scorso dichiarò all’Alto Adige: "Per Natale ho ricevuto almeno 1000 biglietti d’auguri": siamo dunque in calo, n.d.r.).
"Ho intenzione di farlo seriamente, perché quando dico una cosa la faccio".
E difatti, sull’Adige di mercoledì 14 leggiamo - e ne siamo lieti - che "Tretter ieri non ha sostenuto lo sciopero della fame come invece aveva annunciato nei giorni scorsi". Ma naturalmente "è pronto a riprendere la protesta se non ci sarà un interessamento al suo caso da parte della presidenza del Consiglio regionale".
Silenzio stampa, prego!