Cronaca di una frana annunciata
1975. Primo evento franoso documentato.
1976. Perizia del geologo Nardin che evidenzia la pericolosità della zona.
1982, 23-VIII La Giunta Provinciale approva il "Piano stralcio del Porfido". La zona Pianacci-Coste-Slavinac è ricompresa nelle aree destinate all’attività estrattiva senza particolari prescrizioni.
1986. All’indomani della frana della discarica del Graon, il Comune incarica il proprio geologo di effettuare degli accertamenti sulla zona Slavinac, a seguito dei quali venne fatta una segnalazione agli organi provinciali.
1986. 20-IV Una frana di alcune decine di migliaia di mc. di materiale si abbatte sul piazzale della ditta Trento Porfidi provocando fortunatamente solo danni ai mezzi e alle strutture.
1988. A seguito di un sopralluogo, il dirigente del Servizio Minerario emette il 27-X un provvedimento relativo ai lavori di coltivazione delle cave site nell’ambito degli ex lotti n. 7, 8 e 9: "Considerato che tali lavori porterebbero a un netto peggioramento delle condizioni geomorfologiche del versante", prescrive "il tracciamento del gradone di testa (quota 850) in corrispondenza dell’ex lotto 7 e quota 830-810. in corrispondenza dell’ex lotto 9". 15-XI Il sindaco sospende detti lavori in quanto mancanti di autorizzazione dei Servizi Forestali e di licenza edilizia, essendo l’opera "quasi totalmente all’infuori delle zone in concessione". 29-XI Il Servizio Minerario "riconosciuta la situazione di imminente pericolo..., a causa della instabilità del versante", prescrive al Comune di eseguire lavori di bonifica. 30-XI Il sindaco ordina alla ditta Trento Porfidi "la sospensione di qualsiasi lavoro e attività sull’area dentro e fuori del lotto in concessione".
1989. In occasione del rinnovo dei piani di coltivazione viene imposto un arretramento di 40 m. verso sud del limite nord del lotto in concessione alla Trento Porfidi. Contemporaneamente, l’amministrazione comunale ferma i lavori sul lotto adiacente già interessato da franamento.
1991, 1-VII L’amministrazione comunale segnala al Servizio Minerario un cedimento a quota 850. 13-VIII Verbale del Servizio Minerario: "La coltivazione del Lotto 8 avviene in difformità al progetto di escavazione... La zona interessata dal cedimento verificatosi sul margine esterno del gradone di quota 850 non è transennata, ma ulteriormente ricaricata ed orlata con scarto di cava disposto a cumulo". 2-IX L’amministrazione comunale diffida la ditta Trento Porfidi invitandola a rispettare il piano di coltivazione autorizzato.
1992, 31-VII Studio geomeccanico di supporto al progetto di variante al piano di coltivazione del Lotto 8. Nella relazione dei dott. Cadrobbi e Nobile si legge: "Le condizioni strutturali e geomeccaniche riscontrate indicano ammissibili direzioni di coltivazione verso sud, mentre l’avanzamento verso nord-ovest è da escludersi onde evitare di intaccare le condizioni di stabilità della scarpata detritica". 16-X Verbale del Servizio Minerario: "La coltivazione del lotto 8 avviene in difformità al progetto di escavazione"
1994, 25-VII Il Servizio Minerario constata che la ditta Trento Porfidi ha operato un sottoscavo largo 15 m. la cui realizzazione ha comportato uno sconfinamento in area di rispetto. 8-VIII Nuova diffida dell’amministrazione comunale a "non effettuare nessuna escavazione o asporto di materiale nell’area di rispetto".
1995, 29-VIII Il Servizio Minerario alla ditta Trento Porfidi: "La coltivazione del ribasso cava a quota 700 è proseguita verso ovest e nord oltre i limiti autorizzati". 28-XI Ill Servizio Minerario alla ditta Trento Porfidi: "Gli scavi condotti nel cantiere di quota 700 oltre ad essere sconfinati in area non autorizzata hanno ulteriormente destabilizzato la scarpata detritica nord che contrafforta terreni esterni al piano cave".
1996, 31-V Il Servizio Minerario alla ditta Trento Porfidi: "Riconosciuta la situazione di imminente pericolo a persone a causa dell’eccessiva inclinazione del versante soprastante quota 725, situazione determinata da scavi operati al piede del versante medesimo" si prescrive che "gli scavi considerati non devono progredire e il materiale franato non può essere rimosso" e di "delimitare con tomo di altezza adeguata la zona sottostante il versante intaccato dagli scavi in premessa". Viene elevata una contravvenzione di 5 milioni "per avere il Direttore dei lavori (...) acconsentito allo svolgersi di abbattimenti di porfido in banco al piede del versante roccioso non gradonato." Una seconda contravvenzione è così motivata: "Recenti scavi hanno intaccato porzioni rocciose in banco poste al piede del versante non gradonato, così determinando un peggioramento della stabilità dell’ammasso... I menzionati scavi contrastano con le prescrizioni progettuali e la disposizione prescrittiva." 26-XI Il Servizio Minerario alla ditta Trento Porfidi: "Riconosciuta la situazione di imminente pericolo a causa di un vasto movimento franoso in atto nel versante sovrastante il ciglio di cava, il dott. Valle - geologo di parte - riferisce che il fenomeno ha subito una brusca accelerazione durante la decade scorsa." Viene prescritta l’erezione di un tomo di 5 m. sul margine esterno del piazzale di quota 700 e un altro sul margine nord del piazzale di quota 725 alto almeno 2 m.; il Dirigente inoltre vieta il conferimento sui piazzali di materiali di risulta.
1997, 23-I Provvedimento del Dirigente del Servizio Minerario: "Considerato che la cava Slavinac Lotto 8 è localizzata in prossimità di una zona in cui si registra un vasto movimento franoso, è vietata a tempo indeterminato qualsiasi attività di coltivazione della cava." 24-I Il Dirigente del Servizio Minerario chiede al sindaco di Lona Lases come mai, pur essendo la ditta Trento Porfidi incorsa nelle violazioni per cui era stata oggetto di sospensione dell’autorizzazione, non sia stato adottato il provvedimento di decadenza della concessione.Il sindaco risponde: "E’ vero che talvolta, al di là delle disposizioni di legge e della loro tassativa osservanza, si è cercato di comune accordo di mediare alle severe conseguenze lesive alla vita stessa delle imprese operanti in loco non arrivando all’adozione di soluzioni drastiche di revoca delle concessioni, bensì utilizzando piuttosto la possibilità di sospensione dell’attività nonché il regime sanzionatorio previsto dalla legge." 4-III Il Servizio Minerario rileva contravvenzioni ai provvedimenti di sicurezza: "Appare evidente che sono stati esperiti ulteriori scavi, anche di roccia in banco al piede del versante non gradonato sovrastante il piazzale di quota 725... Detti scavi risultano condotti oltre il limite fisico di demarcazione stabilito ed in spregio al provvedimento col quale è stata vietata qualsiasi ulteriore attività di coltivazione della cava". Il verbale viene trasmesso alla Procura della Repubblica. 27-III Il Comune di Lona Lases dichiara la decadenza dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività estrattiva sul Lotto 8 della ditta Trento Porfidi. 22-VIII L’amministrazione comunale alla ditta Trento Porfidi: "Vista la nota del Servizio Geologico della P.A.T. in merito al movimento franoso in località Slavinac, con cui veniva comunicato all’amministrazione comunale che si riscontrava una apertura di una nuova fessura a monte del piazzale di lavorazione della ex cava Trento Porfidi... l’attività lavorativa dev’essere immediatamente sospesa fino alla cessazione del pericolo o alla risoluzione del problema relativo".
1999, 28-VI Il Servizio Calamità Pubbliche della P.A.T. trasmette all’Amministrazione comunale di Lona Lases il "Piano di evacuazione" parziale dell’abitato di Lases, nel quale si parla di "effetti Vajont".
2000, 13-X L’Amministrazione comunale mette a conoscenza gli abitanti di Lases dell’esistenza del "Piano di evacuazione". 24-XI A seguito di un’accelerazione del movimento della frana, nel pomeriggio viene preallertata la popolazione; alle 23.20 un parziale franamento fa scattare l’allarme e per la prima volta diventa operativo il piano di evacuazione.