Risparmio = guadagno
Una mostra e un convegno per contribuire al risparmio energetico e alla riduzione dell’ inquinamento.
Lo scorso fine settimana al Centro Esposizioni di via Briamasco a Trento si è tenuto il 20° Salone del "Risparmio Energetico e dell’Energia Alternativa", un’occasione per far il punto sui sistemi di produzione e risparmio della sempre più scarsa e preziosa energia. In contemporanea all’apertura si è tenuto alla facoltà di Economia un convegno ("Risorse energetiche della biomassa") che ha riunito politici, esperti nazionali del settore e tecnici della Pat. L’assessore ha insistito sull’importanza di impiegare fonti energetiche alternative al petrolio e ha ricordato i 32 miliardi stanziati dalla Provincia a favore dei circa 2.000 privati che hanno chiesto un contributo per contenere i consumi. 100 milioni di litri il gasolio non bruciato grazie al rinnovo degli impianti indotto da questi incentivi.
I tecnici, dal canto loro, hanno rilanciato la legna (oggi definita "biomassa legnosa") come fonte di energia ecocompatibile: in provincia si potrebbe utilizzare a tal fine l’ampia disponibilità di alberi dei boschi cresciuta negli ultimi 50 anni, secondo dati dell’assessorato alle foreste, del 60% in volume e del 15% in superficie.
Oggi, accanto al tradizionale impiego nelle stufe domestiche, c’è la possibilità tecnica di impiegare la "biomassa legnosa" per fornire calore ed acqua calda a edifici ben più vasti come alberghi o per teleriscaldamento di interi condomini. Il legname trasformato in segatura, pressato e trafilato, può alimentare caldaie molto grandi. Due i vantaggi immediati: ridotta emissione di inquinanti, per lo più CO2 e nessun danno ambientale, poiché si tratta di legname recuperato in base a prelievi pianificati.
Ma adesso spazio al salone. Più di 60 gli espositori sparsi su tre aree espositive, cosa che di per sé ha reso difficile confrontare tra loro i prodotti esposti.
La prima parte del titolo, il risparmio, era ben rappresentato da una serie di attrezzature all’avanguardia per tecnologie e materiali usati. Si trattava per lo più di sistemi per il riscaldamento domestico, stufe a legna, caldaie a gas e a condensazione, bruciatori, pannelli solari, collettori sottovuoto, boiler, impianti a muro e a pavimento che si ripetevano per tutto lo spazio espositivo.
Come si conviene ad ogni esposizione, gran distribuzione di pieghevoli reclamizzanti le prestazioni dei prodotti.
Palma del più rassicurante a quello di un’azienda del settore collettori solari: Potrete fare la doccia anche con cielo coperto!
Istruttiva più di qualsiasi pieghevole la visione della sezione di un boiler a doppio piano a spirale con svariate serpentine interne alimentato da un pannello sul tetto: buon rendimento ma, data la complessità del mezzo, costi doppi rispetto a boiler di pari capacità.
Qualche nota polemica. Rispondendo a una domanda sull’andamento del mercato, un espositore ci racconta che in Spagna è obbligatorio nelle nuove costruzioni montare pannelli solari, mentre in Germania, pur a fronte di una ridotta presenza del sole in cielo, il governo spinge con incentivi, leggi e vincoli per l’adozione di sistemi per lo sfruttamento dell’energia solare. "Qui da noi quasi niente - conclude indicando il padiglione della Snam - Prima devono riempire l’Italia di tubi e metano…".
Di novità rivoluzionarie non se ne sono viste. Potevano sembrarlo le stufe elettriche con tubi di quarzo, ma pare che in Germania siano diffuse da almeno 10 anni. Il loro costo iniziale è molto alto, sul milione, ma - garantisce il concessionario per il Nord Italia - consuma la metà di una elettrica normale e nel giro di 5 anni si ammortizza la differenza.
Più in là un tale mostra un pannello radiante funzionante con acqua a 30-35° contro i 60° di un termosifone tradizionale.
Fin qui il risparmio. Inutile invece cercare sistemi per l’energia alternativa, eolica o fotovoltaica, suggeriti dalla seconda parte del titolo di presentazione della mostra: a darne testimonianza solo un opuscolo distribuito dal Servizio Energia della Provincia. Interessanti peraltro i dati esposti: un metro quadrato di pannello fotovoltaico con efficienza di trasformazione della luce solare in elettrica del 12,5% genera, in condizioni standard di insolazione, 125 Watt. Per avere un Kw, quanto serve a far funzionare una lavatrice, bastano dunque 8 mq, un terzo del vostro salotto e, quando non avete il bucato da fare, potete immagazzinare la corrente in accumulatori per guardare dopo cena la Tv. Alto, forse esagerato, il costo per KWh: tra 700 e 1.100 lire contro le circa 200 di quella in rete! Senza dubbio al di fuori di ogni logica economica ma, senza scomodare buchi nell’ozono, alluvioni e scioglimento dei ghiacci polari, ben dentro una prospettiva di difesa della qualità della vita. Forse non siamo ancora alle strette con il problema energia ma basterebbe pensare che il sole invia sul pianeta 1/15millesimo del nostro fabbisogno energetico totale per darci una mossa.
Per intanto ognuno di noi potrebbe contribuire al risparmio energetico e alla riduzione dell’inquinamento con piccoli accorgimenti di cui sarà il primo beneficiario, ad esempio controllando la combustione della propria caldaia, la tenuta di porte e finestre e magari accontentandosi di dormire con 18 gradi.