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QT n. 13, 24 giugno 2000 Servizi

www.napster.com: e la musica va

Come scambiarsi cd musicali tramite la rete. Ma i musicisti protestano...

Vent’anni fa gli impianti hi-fi cominciavano a diffondersi in modo massiccio nelle case italiane. A quel tempo non si parlava ancora di new-economy né del resto ci si chiedeva se fosse lecito utilizzare il registratore a cassette dell’impianto hi-fi per duplicare i dischi e sentirli in macchina o regalare le cassette agli amici (del resto perché comprare il registratore se no?).

Oggi l’abitudine di scambiarsi le copie dei dischi ha ricevuto un nuovo impulso da Internet. Esiste un software chiamato Napster che permette a chi è connesso ad Internet di sapere se in quel preciso momento sono collegate altre persone interessate a scambiare il file mp3 di un pezzo musicale; se la persona con il pezzo richiesto è in linea, basta cliccare per cominciare a scaricare il file.

Ma che cos’è un file mp3? Si tratta di un file in un formato che riesce a far stare un minuto di musica ad alta fedeltà in circa un megabyte di spazio. Chi naviga in Internet sa che non è difficile scaricare un megabyte in cinque minuti, quindi i conti sono presto fatti: in 20 minuti circa si può scaricare sul proprio PC una canzone di 5 minuti.

La nascita di un servizio come Napster ha messo in allarme le case discografiche che temono di vedere calare le vendite dei CD in modo consistente. Ma contro Napster sono scesi in campo anche gli artisti. Tra questi, Peter Gabriel, ex leader del Genesis degli anni Settanta che ha intrapreso una fortunata carriera da solista, ha dichiarato: "Come molti artisti, lo vorrei vedere chiuso. Gli utenti possono usare il sito per avvicinarsi alla musica, ma poi devono andarsi a comprare il prodotto originale. E’ come al mercato: un conto è vedere una cassetta di mele e intascarsene una di nascosto, senza pagare, un altro assaggiarla e poi acquistare".

Napster danneggerebbe soprattutto i giovani artisti che non hanno ancora un successo consolidato, togliendo loro risorse finanziarie utili per iniziare una carriera da professionisti.

Il gruppo americano Metallica ha invece ottenuto dai tribunali una ingiunzione che obbliga Napster a disabilitare tutti gli utenti che si sono scambiati file di pezzi del gruppo.

Il problema non è comunque di facile soluzione. Da un punto di vista giuridico la pubblicazione di un file mp3 è facilmente assimilabile alla diffusione via radio o alla esecuzione in pubblico di un pezzo musicale coperto da diritto d’autore, ed è anche facilmente tutelabile (basta obbligare il proprietario del sito Internet a cancellare il file).

Ma il servizio che offre Napster è diverso: si tratta solo di una specie di agenzia che mette in contatto privati cittadini che poi si scambiano file di cui solo loro hanno la disponibilità. Perciò non si può ingiungere a Napster di cancellare i file, perché Napster non li tiene sui suoi server e chi scambia file mp3 in un certo giorno rimane in linea un paio d’ore e poi sparisce dalla rete Napster per mesi.

Va aggiunto che finalità ufficiale di Napster è quella di garantire ad artisti che non hanno i soldi per far pubblicare un CD la possibilità di diffondere in tutto il mondo la loro musica a costo zero. Quindi chiuderlo semplicemente sarebbe eccessivo, perché non si tratta di uno strumento in sé finalizzato alla violazione dei diritti d’autore. Bisogna poi vedere se spedire senza fine di lucro ad un’altra persona la copia di una canzone debba essere considerata una violazione del diritto d’autore.

In conclusione, quello di Naspter è il classico esempio di come l’innovazione tecnologica possa mettere in crisi gli schemi predisposti dalle leggi; vedremo quanto tempo servirà ai governi per trovare una soluzione a questo problema.

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