Adolescenti in amore
Da “L’altrapagina” mensile di Città di Castello (Perugia).
Da cinque anni l’Ipsia di Città di Castello dà alle stampe, nella sua Scuola Grafica, il giornale studentesco Fuoriclasse, e dopo l’accorpamento fra Ipsia e "Agraria", Fuoriclasse è diventato naturalmente il giornale di entrambi gli istituti, il che ha permesso di coinvolgere un numero ancora più esteso di studenti nelle inchieste promosse dalla redazione.
Quest’anno si sono prese in considerazione le tematiche della sessualità, con un questionario rivolto a tutti gli allievi. Non si tratta dunque di un campione, bensì dell’intera popolazione scolastica di due istituti, con giovani tra i 14 e i 20 anni. Per la natura stessa delle due scuole, l’indagine presenta il solo limite di un numero di femmine intervistate sensibilmente inferiore a quello dei maschi. Però i dati statistici mantengono un indubbio valore anche nel caso delle ragazze.
Veniamo al punto. Ben il 39% dei maschi e il 30% delle ragazze dichiarano di aver già avuto rapporti sessuali completi; un altro 24% e 23% rispettivamente ammettono la pratica di rapporti incompleti. Le cifre inequivocabilmente dimostrano un’attività sessuale, diciamo così, da adulti da parte di un numero considerevole di adolescenti.
Siccome il dato complessivo include una maggioranza di studenti sotto i 16 anni, è evidente che i rapporti sessuali completi diventano una pratica assai diffusa da quell’età in poi. Ciò impone alle scuole e alle famiglie un’informazione sessuale esaustiva e senza imbarazzi e reticenze.
E’ interessante comparare questi primi dati a quanto emerse da un’analoga inchiesta svolta nel 1994 da Fuoriclasse nella sola Ipsia. Allora dichiaravano rapporti sessuali completi il 33% dei maschi e il 35% delle ragazze; rapporti incompleti il 25% degli uni e il 21% delle altre. In sostanza, le percentuali non sono cambiate poi di molto: un po’ più i maschi, un po’ meno le femmine. Ma nel complesso, ora come allora, circa un 60% dei ragazzi e un 50% delle ragazze tra i 14 e i 20 anni risultano "esposti" ad un’attività sessuale avanzata.
Non si pensi che i giovani si avvicinino al sesso con senso di colpa. Per la metà degli intervistati i rapporti prematrimoniali sono ritenuti "utili e consigliabili", per un altro 30% sono comunque "inevitabili". Inoltre li considerano "moralmente accettabili" il 69% dei maschi e il 55% delle femmine. Solo una minoranza li giudica negativamente: per il 10% dei ragazzi e il 6% delle ragazze sono "moralmente inaccettabili", per il 14% degli uni e il 19% delle altre "da evitare o sconsigliabili". Non trascuriamo però il numero di quanti, di fronte a questa presa di posizione di carattere morale, si sono sentiti indecisi, trincerandosi dietro a un "non saprei": sono il 30% delle femmine e il 20% dei maschi. Anche qui il confronto con le percentuali di cinque anni fa dimostra una sostanziale conformità di comportamenti in tale arco di tempo.
Altre domande hanno portato l’indagine sulle emozioni giovanili. A provare imbarazzo nelle prime esperienze sono stati, strano a dirsi, più i ragazzi (65%) che le ragazze. Emerge dunque che i maschi certe volte vogliono apparire più machi e vissuti di quanto non siano in realtà.
Comunque le prime esperienze sessuali hanno lasciato un buon ricordo nell’85% dei maschi e nel 70% delle femmine. Però attenzione: tra i ragazzi sono assai più numerosi quelli che le definiscono "piacevoli" (65%), rispetto a quanti le considerano "entusiasmanti" (20%).
Le ragazze invece si sono divise a metà tra le entusiaste e quelle che hanno dichiarato semplicemente un "piacevoli".
Ma non dimentichiamo neppure coloro, non pochissimi, che hanno avuto uno sgradevole battesimo del fuoco: le prime esperienze sessuali sono state infatti deludenti o scioccanti per il 6% delle femmine e per il 9% dei maschi.
E l’informazione sulla sessualità? Pare che il problema non si ponga in modo rilevante, a giudizio degli intervistati: solo il 6% di essi si considera informato "poco" o "per niente".
Si tratta di un bel passo avanti rispetto alla precedente inchiesta, nella quale ammontavano al 20% gli studenti "poco" o "male" informati.
Nel complesso resta comunque insoddisfacente l’apporto delle famiglie all’educazione sessuale giovanile: lo valutano positivamente solo il 40% dei maschi e il 33% delle femmine.