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Il compagno Luis Durnwalder

"Sono perfettamente d'accordo con il suo intervento - diceva Durnwalder a fine serata rivolto a Renato Ballardini, che in quel momento stava parlando con chi scrive del prossimo fondo di QT - La sua ipotesi di Regione mi sembra del tutto convincente; me ne faccia avere una traccia scritta, e su quella possiamo iniziare a lavorare."

Era quella la conclusione, potenzialmente feconda, di una serata tesa, piena di passione politica: il confronto sulla Regione tra Durnwalder e Dellai, o meglio, tra il leader della Svp e il centrosinistra trentino.

Sulla stampa è stata molto enfatizzata la frattura che l'incontro ha segnato tra la Svp e il nostrano Patt, in preda a crisi di gelosia per vedersi scavalcato da Dellai nei rapporti con il fratello maggiore sudtirolese. Un fatto, questo, importante e pure gustoso, che segna in maniera emblematica il fallimento verticale del governo autonomista: il Patt al governo si è guadagnato tanto discredito da non essere più considerato il primo interlocutore proprio da chi invece così lo accreditava quando era all'opposizione.

Ma il punto forte della serata, è stato invece un altro. E' stato l'evidenziarsi, da parte dei vari esponenti dell'Ulivo (e non del solo Dellai, che peraltro ha il merito di aver promosso l'incontro) di una concorde e innovativa visione della Regione, su cui la parte avanzata del mondo sudtirolese può convergere.

Durnwalder era stato chiaro, al limite della brutalità: "Questa Regione è del tutto inutile, non serve a niente; liberiamocene. Non serve neanche al Trentino, la cui Autonomia sarebbe una povera cosa, se per giustificarsi dovesse avere bisogno della sopravvivenza di un ente inutile. Quando l'avremo liquidata, allora, senza impicci istituzionali, potremo collaborare proficuamente, come abbiamo fatto per secoli."

La Regione non è solo inutile, è dannosa - rispondevano via via Dellai, Alessandrini, Passerini, Ballardini, che da punti diversi affrontavano il problema, convergendo però su un unico discorso - La Regione, così com'è, pretendendo di dare risposte uniformi a due province molto diverse, blocca i processi innovativi. Però di una nuova Regione c'è bisogno, perché tutta una serie di problemi (ambiente, traffico, turismo, rappresentanza a livello nazionale ed europeo) possono essere affrontati solo a livello regionale. E la collaborazione non può essere affidata allo spontaneismo, alle tiepide buone volontà dei singoli, deve essere vincolata da norme, istituzioni, procedure: insomma una nuova Regione, che confederi le due province.

Una serie di interventi appassionati, seri, convincenti.

"Se vuole, può replicare " - proponeva alla fine Dellai a Durnwalder. "Non ce n'è bisogno" era la risposta dal palco.

E poi, andando via, l'apertura: "Sono perfettamente d'accordo con lei, Ballardini..."