La scuola-colabrodo
Da Mezzocorona una piccola, esemplare storia di lavori pubblici.
L'edificio della scuola media di Mezzocorona sconta un grave peccato d'origine: è stato costruito alla fine degli anni Settanta con moduli prefabbricati a tetto piano e poco tempo è bastato per far emergere i limiti strutturali dell'opera. Le infiltrazioni d'acqua e la dispersione termica sono rilevanti e mai risolte, nonostante i numerosi interventi.
L'edificio sorge peraltro in una delle migliori zone della borgata rotaliana, è ottimamente servito dalla viabilità e circondato da un parco verde. La scuola è stata fatta oggetto di numerose migliorie, come la pista di atletica e la nuovissima aula computer, ma i guai rimangono e recentemente, tra comune e scuola, è nata anche qualche tensione. Il preside riconosce l'impegno del comune, il quale spende più di centotrenta milioni all'anno per il mantenimento della struttura, ma non è sicuro che in municipio abbiano le idee ben chiare sulle reali necessità: "Per esempio, nonostante i numerosi solleciti, l'impianto elettrico non è stato ancora messo in regola con le norme - anche se ci sono a disposizione dei mesi - ma perché aspettare fino all'ultimo? Senza contare che troppo spesso la luce salta a causa del sovraccarico. Inoltre gli interventi già fatti sono quasi tutti dei tamponamenti, che peraltro non sembrano sempre eseguiti a regola d'arte".
A questo proposito vengono sintetizzati dalla segreteria alcuni esempi illuminanti. Nel 1996 sono iniziati i lavori al tetto della palestra per rimuovere le onduline di Eternit (rimozione obbligatoria, visto che l'Eternit è composto anche di amianto, che da alcuni anni si è scoperto essere nocivo) e per stagnare le numerose e storiche infiltrazioni. La gru dell'impresa era stata innalzata nel cortile delle scuole prima del Natale dello stesso anno. Si presume quindi che in precedenza sia stato dato avvio alla gara di appalto e autorizzato l'inizio dei lavori. Gli operai della ditta appaltatrice si sono fatti vedere la primavera successiva, nel marzo 1997. Nel giro di un mese hanno rimosso quasi del tutto le onduline ed hanno rifatto tutte le parti in lamiera necessarie per fare defluire l'acqua piovana dal tetto, a suo tempo purtroppo costruito a forma di vasca; ma sono stati ignorati i collegamenti dei canali di scolo con i tubi della rete fognaria, un lavoro che è stato eseguito dagli operai del comune di Mezzocorona solo alcuni mesi dopo. Ma nei giorni di pioggia la palestra risulta ancora inutilizzabile, dal momento che i lUcernari non sono stati ancora sostituiti. Se ne è avuta la dimostrazione sabato 20 dicembre, nel corso della piccola festa organizzata per i genitori, durante la quale facevano bella mostra alcuni secchi che raccoglievano le abbondanti gocciolature provocate dalla pioggia di quei giorni.
Ma non basta: alla prima serie di piogge autunnali, l'acqua colava anche lungo il muro interno della palestra, esattamente nello stesso punto dove pioveva prima dei lavori, che dunque non sembrano essere serviti a molto. Gli operai del comune hanno quindi cercato di porre rimedio intervenendo di fatto sul lavoro svolto dall'impresa appaltatrice. Così, nel '97, su richiesta della scuola, è stato deciso di coprire una parte del cortile per garantire uno spazio riparato per l'intervallo scolastico del mattino e per i ragazzi che frequentando il cosiddetto tempo prolungato, trascorrono qualche minuto di svago all'aperto prima della ripresa delle lezioni.
I lavori - era stato garantito - sarebbero stati ultimati prima della ripresa autunnale delle lezioni.
L'inizio dei lavori risale ai primi giorni di luglio, quindi le ditte avevano a disposizione circa due mesi e mezzo; ma per tirar su quattro colonne portanti ci sono voluti quaranta giorni, mentre nel cantiere - quando c'erano - non si sono visti mai più di due operai.
E ancora: una delle colonne appena costruite è stata abbattuta e rifatta e da ferragosto in poi, fino al primo giorno di scuola (19 settembre), nessuno si è più fatto vedere. Lo stesso giorno sono arrivate le travi e poi, ad intervalli di dieci, quindici giorni e pause inoperose di pari durata, i lavori sono stati ultimati a Natale.
Insemina, un'opera che doveva e poteva essere tranquillamente conclusa nel periodo delle vacanze estive è durata complessivamente cinque mesi. Ma anche i risultati non sono entusiasmanti. Infatti, con una delle colonne portanti è stata semioscurata la finestra della segreteria, obbligando gli addetti all'uso permanente della luce artificaie. All'inizio di luglio doveva iniziare anche la sostituzione dei serramenti esterni, ma fino alla fine del mese l'impresa appaltatrice non si è fatta viva. Poi, dopo un paio di settimane di lavoro, altre tre di pausa.
Alla fine i serramenti sono stati sostituiti, ma non sono stati completati i lavori di tamponamento dei muri circostanti le nuove finestre, con la conseguenza che tra serramento nuovo e muro, sono state lasciate aperte - e lo sono tuttora, in pieno inverno - fessure larghe fino a dieci centimetri. Anche molti pannelli del controsoffitto sono stati rovinati durante la posa dei nuovi serramenti e non sono stati più rinnovati. Tutti difetti che offrono un'immagine di precarietà e di decadenza che noi trentini spesso imputiamo con disprezzo ad altri.
L'opposizione di Mezzocorona ha presentato una mozione che, raccogliendo ed elencando le numerose carenze nella manutenzione dell'edificio della scuola, voleva impegnare la Giunta Comunale (area Ulivo) a rimediare entro tempi brevi. Ma la maggioranza ha respinto il documento. La capogruppo dei Progressisti, Gabriella Zanini, assicura che le imprese colpevoli di non aver eseguito bene i lavori non sono state ancora pagate e ritiene che la mozione dell'opposizione sia demagogica. Ricorda anche il suo impegno personale per la sistemazione delle aiuole che erano state lasciate in abbandono dai responsabili della scuola.
L'assessore all'istruzione di Mezzocorona, Giuseppe Negri, respinge le accuse di inerzia e conferma che l'amministrazione comunale è attenta ai problemi della scuola (il bilancio del comune lo dimostra), ma invita i responsabili della scuola ad impegnarsi maggiormente nella tutela dell'edificio che è loro affidato.
Un rimpallo di responsabilità che la scuola media respinge, non avendo né le competenze né i mezzi per occuparsene in modo adeguato...