Noi, “biodiversi”
Mi ricordo di quando i trentini dicevano dei terroni. Con superiorità, col tono di chi la sa lunga. Però le carte ora si sono mischiate, confuse, succedono cose strane. Non si capisce più niente. È la pena del contrappasso. Adesso le discariche velenose ci sono anche da noi. Le lavatrici in fondo alle scarpate (in valli dai dépliant turistici patinati) ci sono sempre state, con corredo di vecchi pneumatici. Così come i crepacci vicini a certi rifugi di montagna, stipati di monnezza. Lo si sapeva.
Ora c’è una nuova specie: trentini doc che, da luoghi ameni dove i rifiuti si pagano a peso, li ficcano di mattina presto nei cassonetti di città, come ladri al contrario. Siamo solo agli inizi, dilettanti sulla buona strada. Ricordo quando certi trentini dicevano dei terroni e delle raccomandazioni, ma anche da noi se conosci l’amico dell’amico del politico o del monsignore... molto meglio. È normale direbbe Mastro Mastella. Anche i trentini, se non sei del giro, ti tagliano fuori.
Oh, sì che ricordo quanto ridevano i trentini se al sud nevicava e chiudevano le scuole: dio le risate, noi montanari, rotti a tutte le intemperie. Oggi ne bastano venti centimetri e pure da noi gli studenti restano al calduccio. Perché non mandarli a spalare "autogestiti"? Perché anche da noi ci sono genitori che minacciano i professori e professori che spacciano droga.
Ricordo benissimo le gravi allusioni al sud, quando si parlava di "avvertimenti mafiosi", ma se tagliano campi di viti o di meli da noi, per avvertire il sindaco, è tutta un’altra cosa. Non si è mai saputo cosa, ma un’altra cosa. Perché anche da noi chi parla di sistemi mafiosi viene ridicolizzato (ricordo una ex candidata sindaco...), dato che anche da noi se si parla di mafia o camorra -chissà perché- negano tutti. Non è omertà, sia ben chiaro, è ... biodiversità?
Siamo un biotopo. Un ricco biotopo. Abbiamo albergatori che attaccano i meteorologi se dicono che da noi pioverà.
Pensateci su. Non ci sono più le stagioni di una volta.