Cambio della guardia all’Alto Adige
È stato per parecchi anni l’uomo dei giornali (italiani) di Athesia e del suo proprietario Michl Ebner che, nel tempo, l’aveva messo alla testa sia dell’Adige che dell’Alto Adige, del defunto Trentino nonché del piccolo Corriere delle Alpi.
Ne parliamo al passato perché, a quanto pare, Alberto Faustini non è più l’uomo per tutte le stagioni per il patron Ebner. La sua direzione dell’Alto Adige, l’ultima rimastagli dopo la sua uscita dall’Adige poco più di un anno fa, terminerà infatti con la fine di aprile. E con essa anche il ruolo di direttore editoriale dei media italiani del gruppo.
La notizia, anticipata dal portale d’informazione bolzanino Salto poco prima di Pasqua, a quanto si sa doveva rimanere riservatissima ancora per qualche tempo, ma lo scoop di Salto ha costretto il gruppo Athesia ad anticiparne l’ufficializzazione.
Dal gruppo editoriale, ovviamente, sono usciti i ringraziamenti di rito e salite volute d’incenso all’indirizzo di Faustini, ma i rapporti tra l’ormai quasi ex direttore e il gruppo editoriale sembrano essersi in realtà logorati fino alla rottura.
Ce lo suggerisce Salto scrivendo che “il cambio della guardia alla guida dell'ammiraglia dei giornali italiani a Bolzano non è una sorpresa. Da tempo non è un segreto la spaccatura tra Alberto Faustini e il principale azionista Athesia, rappresentato dal direttore di Athesia, dall'amministratore delegato di SIE e dal presidente della Camera di Commercio Michl Ebner”.
Insomma, tutto lo stato maggiore del gruppo, dopo 15 anni passati nelle grazie di Ebner, Faustini non lo voleva più.
Quel che ci riguarda da vicino, di questa notizia bolzanina, è però un’altra informazione che prendiamo sempre da Salto: l’Alto Adige ha subìto negli anni un drammatico calo delle tirature. Come è capitato a molti quotidiani, ma forse un po’ di più degli altri. Nonostante - ne siamo certi - il Faustini direttore abbia sempre acconsentito ai desiderata della proprietà, ivi compreso lo sfoltimento della redazione.
Malgrado tutto, la società Sie (braccio editoriale del gruppo Athesia sotto cui ricade anche l’Adige) è andata in rosso lo scorso anno. Per colpa dell’Alto Adige? Forse non solo. E per questo la notizia della ristrutturazione in corso all’Alto Adige non è stata accolta serenamente all’Adige a Trento.
Quanto al futuro dell’Alto Adige, sempre da Salto apprendiamo che il nuovo direttore, a partire dal primo maggio, sarà Mirco Marchiodi, attuale dirigente dell’ufficio studi e relazioni esterne di Confindustria Alto Adige.
Un bocconiano di quarantacinque anni, perfettamente bilingue, che al giornale italiano di Bolzano ha lavorato per molti anni come redattore. Poi, dal 2012, è diventato di fatto il responsabile comunicazione di Confindustria.
Salto ce lo descrive così: “Mirco Marchiodi è considerato un giornalista di spicco, che nel corso degli anni ha costruito una rete di contatti di rilievo. È probabile che il suo background professionale abbia giocato un ruolo decisivo nella scelta del possibile nuovo direttore dell'Alto Adige. Michl Ebner, del resto, sta cercando da anni di collegare strettamente gli ambienti economici locali, le istituzioni e le sue aziende private sia a Trento che a Bolzano. La nomina di Mirco Marchiodi a nuovo direttore dell'Alto Adige sarebbe un ulteriore passo in questa direzione”.
Insomma, un proconsole per gli affari (anche non editoriali) di Michl Ebner.
Che questa sia la strada per dare nuovo slancio ad un quotidiano d’informazione sinceramente ci pare poco probabile. Se poi ci aggiungiamo un ulteriore sfoltimento della redazione (meno giornalisti significa abbassamento della qualità del giornale, è una regola mai smentita), vediamo il futuro del giornale italiano di Bolzano piuttosto fosco.