“Perfido” in tour: l'impegno degli studenti
Siamo gli studenti dello spettacolo “Perfido, PER sFIdarli DObbiamo impegnarci”, per capirci la performance sulle infiltrazioni mafiose in Val di Cembra. Proprio questo spettacolo ci ha spinti a fare un viaggio durante le vacanze di carnevale che ci ha portati, ospiti dell’associazione “Cortocircuito”, a Reggio Emilia, la città che ha ospitato il processo “Aemilia”, il più importante processo di ‘ndrangheta al Nord Italia, e a Roma. L’idea iniziale era quella di raggiungere anche la Calabria, ma l’organizzazione diventava troppo complicata e il viaggio costoso, dal momento che ci siamo autofinanziati la trasferta con le offerte raccolte durante le repliche della performance in Trentino.
Accompagnati dalla nostra prof.ssa Eliana Gruber e dalla regista Federica Chiusole, siamo arrivati a Reggio Emilia in treno la sera dell’8 febbraio e, dopo aver allestito lo spettacolo presso il teatro San Prospero, abbiamo conosciuto Alessandro Acquotti, presidente di “Cortocircuito” e dell'Osservatorio Trentino per la Legalità.
La mattina seguente abbiamo messo in scena la prima delle tre repliche previste, davanti a circa 150 tra studenti ed insegnanti. Il Presidente Acquotti ha aperto l’evento ricordando come proprio nel processo “Aemilia” siano emerse responsabilità di alcuni soggetti poi indagati anche nel processo “Perfido” e come il ruolo di noi giovani sia fondamentale per un futuro di legalità; è toccato poi alla nostra professoressa leggere una lettera scritta da Walter Ferrari, portavoce del Coordinamento Lavoro Porfido, fondamentale per aiutare i presenti a contestualizzare quanto avrebbero visto nella performance. Finito lo spettacolo, ci siamo goduti i meritati applausi e abbiamo dialogato con studenti e docenti presenti.
Subito dopo pranzo siamo ripartiti per Roma. Complice il grande ritardo del treno, quasi due ore, quella sera ci è rimasto nella capitale solo il tempo per cenare e visitare velocemente una parte del centro storico, prima di recarci all’oratorio della parrocchia Santa Maria Regina Mundi dove, muniti di sacco a pelo e materassino, abbiamo passato la notte.
Il giorno successivo è stato interamente dedicato alle due repliche dello spettacolo, una matinée per le scuole e una tardo pomeridiana per la cittadinanza, al teatro del Quarticciolo, nel Municipio V, che ha patrocinato l’iniziativa mettendoci a disposizione gratuitamente il teatro. Hanno aperto gli spettacoli Cecilia Fannunza, assessora alle Politiche Educative e Scolastiche, Filippo Riniolo, consigliere del Municipio V con delega al 21 marzo, e la nostra prof.ssa Gruber.
Dopo entrambi gli spettacoli sono intervenuti, per i pochi presenti in sala, Gaetano Salvo, referente di “Libera Roma”, e Nicola Morra, ex presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e nostro formatore durante il percorso di Alternanza Scuola Lavoro.
Nonostante la partecipazione ridotta, le parole di Salvo e di Morra sono risuonate come un monito per noi e per i presenti, poiché tutti devono essere consapevoli che “è anche colpa nostra se siamo indifferenti, se non prestiamo mai attenzione, se non prendiamo posizione.
Sperando che non tocchi mai a noi decidere”.
L’11 febbraio è stato l’ultimo giorno di questo nostro viaggio e, non avendo più alcun impegno programmato, ne abbiamo approfittato per visitare la città e goderci le sue bellezze fino all’ora della partenza per ritornare a Trento.
Questo viaggio è stato per noi una grande opportunità sotto molti punti di vista.
Abbiamo visitato una delle città più belle del mondo, siamo stati insieme ridendo, scherzando e facendo tardi, abbiamo visto da vicino aspetti della criminalità organizzata che a Trento non sono così evidenti.
È stato anche una specie di rivalsa nei confronti di chi ci dice: “Voi giovani pensate solo a divertirvi e non vi assumete mai nessuna responsabilità” o “Non avete voglia di mettervi in gioco”, mentre noi abbiamo dimostrato prima di tutto a noi stessi e poi agli altri che siamo molto di più: abbiamo “sacrificato” le nostre vacanze, in cui avremmo potuto riposarci o divertirci a casa, per raccontare ciò che succede nel nostro perfetto Trentino, diffondere la vicenda legata al processo “Perfido”, ormai riconosciuta anche a livello giudiziario, ma che in Trentino ancora pochi conoscono e troppi negano, stare ancora una volta dalla parte dei Testa Alta, come li chiamiamo noi, ovvero tutti coloro che ogni giorno scelgono di alzare la testa per il futuro di tutti.
Non sarà il silenzio a salvarci, ognuno di noi DEVE fare la propria parte, ogni giorno, anche perché come ci ha ricordato don Ciotti “ogni mafia che sconfiggeremo sarà sempre la penultima”.