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Tifo in redazione

Come la Voce del Trentino e Il Dolomiti interpretano le baruffe sulle poltrone nella nuova Giunta provinciale

È più deplorevole il mancato rispetto degli impegni pre-elettorali (la vicepresidenza a Gerosa) oppure l'intrusione delle dirigenze nazionali di un partito nelle formazione di una Giunta provinciale? Insomma, chi aveva ragione, il Presidente Fugatti o il commissario di FdI Alessandro Urzì?

Dilemma di ardua soluzione su cui non vogliamo intervenire, anche perché ci sembra che i commenti su quanto è accaduto dovevano insistere piuttosto sulla scarsa etica politica che ha contraddistinto entrambi gli schieramenti maggioritari, non senza scivolate nel ridicolo, dalle nomine durate pochi giorni al ripescaggio di candidati trombati in veste di assessori (incompetenti).

E in effetti i quotidiani locali, oltre a raccontare doverosamente l'aggrovigliato iter delle trattative, dipanatosi per lunghe settimane, non hanno mancato di deplorare quanto accadeva.

Una scelta diversa hanno fatto due giornali on line di opposto orientamento politico, Il Dolomiti (generica sinistra) e La Voce del Trentino (destra, anche estrema, se occorre): la demonizzazione di uno dei due contendenti.

La bestia nera de La Voce – e forse la cosa era prevedibile – è Fratelli d'Italia, che a suo tempo commise lo sgarbo di non accettare l'autocandidatura di Roberto Conci, editore del giornale: “Il commissario Urzì e la Gerosa, apparentemente mal sopportati dal resto del partito nell’ultimo anno, ora rimangono in solitudine contro tutti”.

Alessandro Urzì e Maurizio Fugatti

E ancora: “Probabilmente nessuno vuole Gerosa alla vice presidenza, e forse nemmeno fra i membri della Giunta. Sono in molti dentro Fratelli d’Italia che pensano che per assecondare Gerosa, Urzì stia distruggendo il partito. Altri militanti, stufi del comportamento del tandem Urzì- Gerosa invitano a non tirate troppo la corda col rischio di rimanere con un pugno di mosche”.

Insomma, “visto il braccio di ferro e l’intrusione dei palazzi romani nella politica trentina per spingere sulla vice presidenza alla Gerosa è necessario parlare di grande sconfitta della nostra autonomia. Una brutta pagina per la nostra autonomia, anzi, forse la più brutta di sempre dalla sua nascita”.

Ne consegue il sostegno a Claudio Cia, ribellatosi alle decisioni del suo partito, fino ad una sfortunata profezia: “Fugatti non sfiducerà mai un suo assessore a 15 giorni dalla sua nomina... È chiaro che le dimissioni di Claudio Cia non arriveranno mai sul tavolo del governatore. Si deve aggiungere che anche Francesca Gerosa non ha ancora rassegnato le proprie dimissioni da assessore. Per ora è in carica ma autosospesa e pagata dai contribuenti per non fare ancora nulla, al contrario di Claudio Cia, che invece ha rinunciato alla sua indennità”.

È una battaglia in cui tutto serve, addirittura il sempre vituperato e sbertucciato Partito Democratico: quando il capogruppo del PD Alessio Manica attacca Urzì, La Voce riporta senza commenti il suo intervento.

Sull'altra barricata c’è Il Dolomiti, col suo direttore Luca Pianesi che rivolge inattesi (vista la storia del giornale, ma anche la realtà dei fatti) elogi alla strategia di FdI e un bizzarro attacco al Partito Democratico, che – poveretto – stavolta non aveva colpe: “Mentre Fratelli d'Italia continua a restare fermo e a pretendere che i patti vengano rispettati dimostrando che un partito nazionale, quando esiste e sa fare politica, può arrivare a dei risultati concreti e tangibili, il Partito democratico, che sarebbe l'altro partito nazionale, ha scelto la linea della protesta ad oltranza al grido di 'troppe ingerenze romane, allarmi, allarmi'. Forse il PD sperava in una partenza sprint del Fugatti bis così da scomparire nell'anonimato più assoluto in quattro e quattr'otto e invece non è andata così. (…) Alla fine la spunteranno lei (Gerosa, n.d.r.) e il suo partito, e chi ha voluto fare l'autonomista verrà sconfitto, perché avere un partito nazionale vero, che tra l'altro governa il Paese, in appoggio agli altri movimenti più territoriali e autonomisti è una grande risorsa per il territorio stesso”.

E si ribadisce: “Il Pd, come dicevamo, pare più attento a colpire Fratelli d'Italia che l'attore principale di questa vicenda (che poi sarebbe anche il loro avversario politico), Fugatti. La strada scelta è quella, da partito nazionale che non sa più fare il partito nazionale perché anche a livello nazionale non tocca palla, di attaccare il partito nazionale che sa fare il partito nazionale e che a livello nazionale governa”.

La correttezza de La Voce nei confronti del PD e l'infatuazione del Dolomiti per il partito della Meloni sono sbandate passeggere, o, alla Vannacci, il mondo a rov?scio?