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Una bella serata

Con QT, gli studenti e don Ciotti all'Auditorium: sulla mafia

È stata una serata di educazione civica quella al Centro S. Chiara di Trento. Eravamo una folla ad applaudire don Luigi Ciotti che gridava "Siamo noi la politica". E che "possiamo farcela", anche quando i politici tradiscono o sono in ritardo. Coraggiosamente il sindaco di Trento Ianeselli, con la sua presenza, ma anche con le sue parole, ha riconosciuto l'incomprensione del fenomeno mafioso da parte del sindacato e della stessa sinistra. Una "presenza", ha sottolineato, non una semplice "infiltrazione".

Ho ammirato il gruppo teatrale dell'Istituto Martini di Mezzolombardo, il mio paese d'origine, dove in anni lontani, sull'onda del Concilio Vaticano II, è nato il movimento spontaneo che ha fondato la scuola serale per gli operai. E dove io sono poi stato consigliere comunale. Che insegnanti e studenti facciano educazione civica così apre alla speranza.

All'ITI "Buonarroti" di Trento io ho insegnato la storia e l'educazione civica a Walter Ferrari, l'anima del "Coordinamento lavoro Porfido". Ne sono orgoglioso, e lo ringrazio perché oggi è lui a insegnare a me, a 80 anni compiuti. Anche se da lui talvolta dissento, e glielo dico.

È l'età che mi permette di dire di aver collaborato fin dal primo numero con Questotrentino, oggi diretto da Ettore Paris, che mi ospita ancora. Giorgio Napolitano ha militato nel partito di Pio La Torre, anche lui ricordato da don Ciotti come uno dei caduti per aver combattuto la mafia.

"Insieme possiamo farcela", diciamocelo ancora, per farci coraggio.

Grazie ancora per la serata.