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QT n. 11, novembre 2022 Trentagiorni

Ponti tibetani: una gara?

Roberto Devigli

Un ponte sospeso fra i più lunghi d Italia e una ferrata nella Val del Rì: anche a Mezzolombardo si spendono risorse pubbliche per quella che il Comune definisce un’attrattiva turistico-naturalistica alle porte della borgata di valenza provinciale. Ancora una volta, come per lo skiwalk e il ponte tibetano in costruzione nella confinante Mezzocorona (vedi QT di ottobre), è la Comunità di valle a fungere da bancomat attingendo al fondo strategico. Costo dell’intervento, poco meno di settecentomila euro, quasi un terzo degli oltre 2 milioni e centomila euro previsti per le analoghe opere attivate dai cugini-concorrenti di Mezzocorona.

Incuriosisce da subito l’enorme disparità nel costo dei due interventi; ci saranno sicuramente le relative giustificazioni tecniche, però….

Il ponte tibetano, lungo 130 metri (quello di Mezzocorona ne misura “solo” 120), unirà la località Toresèla di Mezzolombardo con la parte superiore del Colle San Pietro. Per il Comune un vero e proprio percorso sospeso in aria che si collocherà fra i più lunghi d Italia, in un contesto paesaggistico e naturalistico unico e spettacolare, a circa 10 minuti a piedi dal centro storico di Mezzolombardo.

La Toresela di Mezzolombardo

Quanto alla via ferrata della Val del Rì, sarà un percorso naturale che, partendo sempre dalla località Toresela, consentirà ad appassionati ed esperti di risalire la fredda gola che scende a strapiombo fin sopra l’abitato di Mezzolombardo, scavata nella roccia dal Rio Fai per un dislivello di circa 400 metri. Preso atto che “ogni scarrafone è bell’a mamma soja”, non è scontato per chi frequenta i luoghi in questione riconoscersi in tale entusiastica descrizione. Incuriosisce e sorprende che i due comuni confinanti non abbiano ancora sotterrato gli storici antagonismi continuando a sfidarsi sullo stesso terreno e che la Comunità di valle e soprattutto la Provincia, in fin dei conti finanziatrice ultima, accondiscendano a tali comportamenti.

Qui, come nella vicina Mezzocorona, le opere non sembra abbiano sollevato particolari critiche – fatto salvo qualche raro episodio apparso sui social – e che nemmeno le opposizioni abbiano assunto una posizione contraria. La relativa impotenza dell’opposizione dipende anche dalla rigidità della gestione dei fondi che, una volta impostati, difficilmente possono essere cambiati, e piuttosto che assumersi la responsabilità di rinunciarvi si abbozza. L’interrogazione presentata sull’argomento si preoccupava principalmente di verificare se l’amministrazione comunale, come la stessa ha risposto di aver già fatto, avesse coinvolto la sezione SAT per eventuali suggerimenti in particolare sulle caratteristiche della via ferrata.

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