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QT n. 7, luglio 2022 Seconda cover

NOT, 5 commissari o tre scimmiette?

Prima o poi sarà la Procura a chiedere come ha fatto la Commissione di gara a non vedere le voragini del progetto Guerrato e a giudicarlo vincente.

Un anno fa, nel numero di QT di luglio 2021, ci chiedevamo dove mai la Provincia avesse trovato i Commissari che avevano “promosso” il progetto Guerrato come il migliore per il nostro futuro ospedale. E davamo conto ai lettori del fatto di aver chiesto formalmente alla giunta provinciale chi e come avesse scelto quei commissari. Perché già allora - non è bello fare le cassandre, ma i fatti purtroppo ci hanno dato ragione - si vedevano le falle del progetto “vincente”. Allora non c’era stata risposta in tempo per l’uscita del giornale. Ma un anno non è bastato e nessuno si è mai più fatto vivo per rispondere a questa domanda che, col senno di oggi, appare cruciale.

Quindi la domanda sul dove li hanno pescati la riproponiamo. Chissà che il pesce Fugatti non esca dal barile ora che la scusa (refrain sempre utilizzato quando gli è stato chiesto qualcosa sul disastro NOT) del “non posso parlare perché c’è un procedimento giudiziario in corso” non regge più.

Tornando ai Commissari, confessiamo che non ne sappiamo molto di più dell’anno scorso, ma considerato quanta acqua turbolenta è passata sotto i ponti del NOT negli ultimi mesi, val la pena ricordare chi sono le 5 persone che hanno preso delle decisioni quantomeno discutibili.

Il presidente della Commissione aggiudicatrice è un funzionario provinciale, Paolo Simonetti, che di mestiere dirige l’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia. Un ingegnere che lavora da molti anni dentro la macchina provinciale e per la quale si è occupato, oltre che di energia, anche di ambiente, ma soprattutto di reti e telecomunicazioni.

In alto da sinistra: il presidente della Commissione, ingegner Paolo Simonetti, dirigente generale dell'Agenzia per le risorse idriche e l'energia della Provincia, l'architetto Chiara Tonelli, l'avvocato Valentina Milani. In basso da sinistra: l'avvocato Valentina Stefani, segretario verbalizzante dei lavori della commissione e dirigente del dipartimento territorio, ambiente, energia e cooperazione della Provincia, l'ingegner Paola Freda e il dottor Michele Conversano.

Gli altri quattro componenti della Commissione sembrano dei professionisti molto navigati. Il secondo ingegnere in Commissione è Paola Freda, torinese, molto esperta di apparecchiature elettromedicali (essendo un ingegnere elettronico) e che dal 1999 è dirigente tecnico del complesso sanitario “Città della salute e della scienza” di Torino, quello che tutti conoscono come Ospedale delle Molinette. L’ing. Freda, stando al suo curriculum, sa tutto delle apparecchiature mediche nonché di tutte le procedure che servono per acquisirle (con ogni tipo di contratto), collaudarle, metterle in rete.

C’è poi l’architetto Chiara Tonelli, romana, poliedrica nei suoi interessi (è stata per anni una presenza fissa in un programma di Discovery Channel, “Cortesie per gli ospiti” e insegna all’università di Roma Tre), ma focalizzata, come leggiamo dal suo curriculum, su transizione ecologica e digitale e sulle strategie per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici oltre a processi di rigenerazione urbana.

Il quarto componente della Commissione è un medico, il dottor Michele Conversano, direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda Sanitaria di Taranto. Il dottor Conversano è stato molto occupato negli ultimi due anni perché ha avuto il ruolo di coordinatore della campagna vaccinale Covid per la regione Puglia. Ma di vaccini e prevenzione epidemiologica si è sempre occupato e proprio per questo suo ruolo ha lavorato spesso in anni passati con il nostro attuale dirigente della sanità provinciale, Giancarlo Ruscitti, quando quest’ultimo era al vertice della sanità pugliese, prima di approdare da noi.

Abbiamo lasciato per ultima l’avvocato Valentina Milani. Che ha un curriculum impressionante. Molta attività accademica che l’ha portata ad insegnare oggi alla LUISS di Roma, molte pubblicazioni, l’abilitazione a patrocinare in Cassazione, ma soprattutto molti incarichi di consigliere in vari ministeri e anche presso la Presidenza di Consiglio. Approdata oggi alla Ragioneria Generale dello Stato. Il suo campo sono i contratti di project financing.

Visti questi curriculum, torniamo a domandarci: come hanno fatto a non accorgersi delle voragini che c’erano nel progetto Guerrato?

È probabile che, prima o poi, debbano dare delle risposte. Ma non a noi. Alla Procura.