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QT n. 12, dicembre 2021 Cover story

Scusi, Valduga, che ci fa in questa compagnia?

Alcune domande al sindaco di Rovereto, aderente di spicco all’Appello di Dellai.

Francesco Valduga, sindaco di Rovereto, sarebbe uno dei naturali candidati a presidente della Provincia di una larga coalizione di centro-sinistra autonomista, che coinvolga i civici, e che subentri al fallimentare periodo fugattiano.

Ora, Valduga, che ci fa lei assieme a questi tardi alfieri di una esperienza esaurita, riproposta fuori tempo massimo?

“Un conto è la narrazione che viene fatta anche rispetto alle prese di posizione di qualche personaggio, un conto è quello che si vuole fare. Quello presentato non è un manifesto, ma un appello alle persone che si riconoscono in determinate aree politiche, affinché si lavori assieme. I tempi attuali che ci dicono che occorre una comunità unita invece che divisa, in contrasto con l'attuale Giunta che divide trentini e non, valli e città, pubblico e privato. Quindi, nella necessità di federare chi si riconosce in questo perimetro culturale, ci sto anch'io. Vedremo se dalla piattaforma on line Campo Base le cose possono evolvere verso un raggruppamento più strutturato.

Però quello che emerge, preminenti, sono questi personaggi del passato

“Che ci siano è vero, però è riduttivo - e anche un po' irrispettoso - immaginare che il progetto possa essere di questo o di quest'altro. Anche perché il punto non è seguire un leader carismatico, ma costruire una nuova classe dirigente. Quindi: che ci faccio io? Non intendo rappresentare una contrapposizione a Dellai e Piccoli, siamo lì per andare oltre il passato, prendendone i valori e declinandoli in maniera nuova. Anche perché ci sono temi nuovi o da vedere in termini rinnovati: basti pensare al rapporto con l'Europa e la Regione per realizzare il PNRR.

A noi, quando si parla di Europa, di Regione, di PNRR e ambiente, viene in mente cosa ha fatto Dellai nel merito. E quindi chiediamo a lei su Dellai, quello che lui diceva della candidatura di Walter Micheli: non è forse una presenza ingombrante?

“Indipendentemente da quanto dicono Dellai e Piccoli, da sei anni e mezzo io perseguo, ed ho realizzato a Rovereto un campo largo su obiettivi chiari. Ora, se c'è qualcuno come Dellai e Piccoli che dice che questo percorso va bene, non posso dire di no. Penso invece che questo ingombro venga risolto da forze fresche e impegnate, per cui non avremo bisogno di candidature ingombranti. E' sbagliato immaginare che questo sia il progetto di Dellai perché lui scrive sui giornali: si sta formando una nuova classe dirigente, già ci sono giovani sindaci, amministratori, a Trento, Pergine, ad Arco, e oltre ai sindaci - il partito dei sindaci è una sciocchezza - c'è il popolo, che è qualcosa di più e più complesso di Dellai e Piccoli”.

C'è un altro tema. Sulla proposta sono saltati notissimi personaggi alfieri dell'affarismo: Grisenti, Schelfi ora longa manus di Benko, di cui lei ben conosce le mire su Rovereto.

“Non ho nemmeno voglia di far troppi riferimenti a questi nomi. Sarà la forza delle nuove persone a impedire queste derive. Io questa voglia di novità, di partecipazione, la percepisco, mi spiacerebbe che la stampa parlasse solo di questi personaggi. Poi, non si fa l'esame del sangue a ognuno che firma un appello. Ma sono assolutamente consapevole che la riproposizione del vecchio sarebbe deleterio: dobbiamo mantenere le radici valoriali antiche, ma nomi rigorosamente nuovi”.