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Balle di sinistra

Parlare di Trump tirando in ballo Hitler è uno sport in cui ultimamente si cimentano in parecchi, tra cui il mio barbiere, Severgnini e pure Bergoglio. Passi per i primi due, ma trovo desolante che il Papa non si trattenga da sbuffare nel vento mediatico queste fesserie. Evidentemente non si ha ben presente chi sia stato Hitler, altrimenti si sarebbe più circospetti nel nominarlo invano. Intanto per rispettare chi davvero ha avuto a che fare con lui. Tutte le nefandezze che avrebbe realizzato le aveva fedelmente anticipate nel suo sfogatoio letterario allucinato. Tra le righe del Mein Kampf c’è già bello spiegato come comportarsi con gli ebrei, la necessità di attaccare la Russia per lo spazio vitale, la vendetta contro la Francia, il dominio mondiale dei discendenti di Sigfrido. Nei pensieri di Trump ci saranno pure pulsioni becere, egoistiche, isolazionistiche, affaristiche, sessiste... Ma non c’è nulla di lontanamente paragonabile alle teorie deliranti (poi tutte applicate alla lettera) dell’imbianchino austriaco.

Intellettuali, politici, preti, giornalisti, artisti, attori, uomini di cultura tout-court dovrebbero cercare meno alibi e piantarla con le lamentazioni da tragedia greca. Piuttosto dovrebbero interrogarsi sul perché la sinistra (sinistra?) abbia perso una partita la cui vittoria pareva avercela in tasca. Intanto, sotto un profilo tecnico, ci sarebbe da dire che se i magheggi della già superpotente consorteria Clinton non avessero ostacolato la discesa in campo di Sanders forse oggi saremmo meno preoccupati su quello che sta succedendo oltreoceano.

Ma al di là delle congetture esiste un’interpretazione antropologica sulla débâcle. L’intellighenzia di sinistra persevera nel dialogare esclusivamente all’interno del proprio iperuranio intellettuale. Chi sta fuori dalla élite non è degno di essere ascoltato. Il cervello non discute con la pancia, se non per sfotterla. Perché la pancia non ragiona ma parla a vanvera. Non è laureata, forse manco diplomata. I suoi argomenti sono fastidiosamente scontati e dozzinali, espressi in modo rozzo, riguardano fatti troppo pratici e terra-terra per risultare interessanti, strategici, universali. Quasi quasi sarebbe giusto che (per il bene della democrazia, diavolo!) la pancia non votasse e lasciasse il campo libero a coloro che si auto-certificano il ruolo di materia grigia del pianeta: gli unici idonei a dettare le scelte migliori per tutti. Ecco, finché saranno in tanti a pensarla così la sinistra perderà parecchie partite. Salvo poi consolarsi raccontando a se stessa le solite balle.

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