Il depuratore della realtà
Il politicamente corretto consiste in un sempre più diffuso sistema espressivo che applica una maschera alla cruda realtà per edulcorarla. Un po’ come fanno quelli che per sentirsi puliti si impestano di profumo anziché farsi la doccia. Un nascondere la polvere sotto il tappeto che ci impone, ad esempio, di ricorrere a giri di parole per identificare un concetto “scomodo”. Ovvero: esorcizzare un problema camuffandone il nome con un codice.
Il politically correct più insidioso è quello che mette il burqua a certi fatti, con l’intento di salvaguardare il quieto vivere delle coscienze. Omettere di rappresentare situazioni conflittuali è proprio delle organizzazioni totalitarie, in cui il monarca si preoccupa di addomesticare la comunicazione per tutelare la spensierata felicità dei suoi sudditi. Le polemiche su Virus, il talk-show di Porro, sono eloquenti dello spirito paternalistico che anima certa classe dirigente. Al giornalista è stato rimproverato di aver dato voce ai nemici dei vaccini... Proprio come qualche giorno prima ci si era indignati con Vespa per aver ospitato il figlio di Riina. Alcuni anni fa era successo qualcosa di analogo con Costanzo quando aveva intervistato tre ragazzotti neonazisti.
Non è compito dei giornalisti tranquillizzare i cittadini, depurando spaccati di società da discorsi e immagini sconvenienti. Per quanto mi riguarda preferisco essere informato senza che qualcuno decida ciò che è meglio che non veda o senta. Ascoltare il figlio di un mafioso che idolatra suo padre può fornirmi dati antropologici più interessanti che non l’aria fritta del politico di turno. Assistere alle farneticazioni di Red Ronnie sulla pericolosità dei vaccini mi svela che in una società tecnologica persistono enclave culturali con mentalità medievale. Osservare le facce di giovani deficienti che si ispirano al verbo di Hitler mi parla di gravi lacune in sistemi educativi che riguardano scuole e famiglie. Ci si può formare un giudizio fondato sulle cose solo se si è liberi di metterci il naso, in quelle cose. Il filtro depuratore interposto tra noi e le crude informazioni costituisce un subdolo ostacolo alla nostra autonomia di pensiero.