Metafore
Venerdì 20 novembre, una mattina qualsiasi di un autunno qualsiasi. L’amico G. prende l’auto in Cristo Re e si dirige verso la città di Trento. Impossibile: la città è congestionata, corso degli Alpini, via Petrarca bloccate. Tenta la via della tangenziale, ma anche lì, ahimé, tutto fermo. Ne uscirà forse un’ora dopo.
Cos’è accaduto? Il Comune ha concesso il blocco del traffico in via Segantini per celebrare i 120 anni della Cooperazione. Nel sistema dei sensi unici via Segantini è un passaggio nodale per raggiungere la stazione dei treni, la stazione degli autobus, i parcheggi di assestamento per il centro: risultato, tutto paralizzato. (Sfortuna ha voluto che anche la tangenziale venisse fermata da un incidente, cosa peraltro facile quando il traffico aumenta in modo imprevisto).
Il blocco era stato deciso dieci giorni prima, ma il Comune non si è dato pena di segnalarlo ai cittadini. Non si pretendeva una simulazione dell’impatto sul traffico, ma almeno studiare percorsi alternativi e corse supplementari dei mezzi pubblici per sgravare il carico. Niente.
Il tutto, come possiamo vedere dalla foto, per una festa di quattro gatti che ovviamente la stampa ha definito “un successo”.
Mi sembra una perfetta metafora del sistema civile e oligarchico del Trentino di oggi: l’interesse di una autoproclamata élite viene anteposto a quello del povero cristo che deve andare al lavoro, con la solerte approvazione dell’amministrazione; la comunicazione è lasciata al caso e al passaparola dalla Gina al Tullio. E gli antichi valori identitari, ormai completamente perduti, vengono celebrati con una bella festa paesana.