La Chiesa oggi
Il 28 ottobre 1965 si pose fine al “caso disgraziato del Simonino” (parole di Iginio Rogger), e si diede avvio, su impulso del Concilio Vaticano II, al dialogo fra le religioni. Quando il Simonino era il “piccolo martire” e gli ebrei erano “perfidi”, la processione coinvolgeva una folla di bravi cattolici. Oggi, quando nella chiesa di S. Pietro, a Trento, nel 50° anniversario, i cattolici sono convocati per testimoniare, e ragionare su un rapporto diverso con le altre religioni, si presentano in dieci (compresi Alessandro Martinelli, don Andrea De Carli, don Celestino Tomasi, e il parroco don Roberto Lucchesi).
È questo lo stato della Chiesa di Trento su un tema fondamentale? E se due laici di ogni parrocchia (di quelli sicuri, eletti in Consiglio Parrocchiale) venissero incaricati di partecipare ad eventi come questo, per poi riferirne a tutti a messa la domenica successiva? O se si assumessero da soli la responsabilità dell’informazione?
La Chiesa non può ridursi ad attendere le decisioni del Sinodo sulla famiglia, ad applaudire papa Francesco, o a criticarlo. La Chiesa, accettando di essere una minoranza sempre più piccola, avrebbe ancora qualcosa da dire e da dare alla società. Ma non una Chiesa che si limita ad assolvere il precetto domenicale.