Il tunnel contestato
“Trento accelera sul tunnel” - mi informa a grossi caratteri una prima pagina di giornale. Pur nutrendo più di un dubbio nei confronti della grande opera, riconosco tuttavia la mia cronica incapacità di leggere il futuro. Può certamente darsi che il traforo del Brennero, con i giganteschi lavori previsti nella valle dell’Isarco e dell’Adige, generi effettivamente i benefici promessi.
Con tutto questo, non mi è chiaro per quale ragione proprio la Provincia Autonoma di Trento debba porsi come entusiasta capofila per un’opera che comunque comporterà enormi sconvolgimenti e altissimi costi in termini di territorio per la nostra regione alpina, e che penso non potrà che rendere marginale il Trentino-Alto Adige.
Ormai da diversi anni sono in corso movimenti e azioni di protesta, sia in quel di Bolzano che in quel di Trento, e le buone ragioni per un ripensamento non sembrano mancare. Perché dunque tanta fretta e tanta diligenza?
In tema di grandi opere abbiamo già il nuovo quartiere delle Albere, progettato da Renzo Piano, su cui meditare. Un poco più di prudenza sarebbe benvenuta.